Pista ciclabile: dopo 20 giorni è già un disastro
Pittura scrostata, incroci pericolosi e automobili in seconda fila rendono impossibile l'utilizzo della nuova bike line realizzata a Napoli
Pittura scrostata, incroci pericolosi, automobili in seconda fila. A venti giorni dalla sua realizzazione la nuova pista ciclabile di Napoli è già inutilizzabile. A onor del vero sarebbe più corretto parlare di bikes line o di percorso ciclabile, perché la pista prevederebbe un percorso dedicato e delimitato da un cordolo.
Il progetto realizzato in città, invece, in linea con le direttive ministeriali, riguarda solo la segnaletica dipinta sulla carreggiata. Un'operazione che, a quanto risulta, dovrebbe essere costata 170mila euro. Il percorso dovrebbe collegare piazza Bovio al Centro direzione passando per corso Umberto su entrambi i sensi di marcia. I lavori non sono stati ancora completati. Al momento, la segnaletica manca in piazza Garibaldi, dove sarà posata una guaina colorata, e il tratto da piazza Bovio alla Stazione centrale.
L'iniziativa non è così diversa da quella realizzata da Luigi de Magistris durante il suo primo mandato, quando nelle strade del centro comparvero disegni di biciclette di cui, ormai, non resta nulla se non qualche striscia sbiadita dal tempo.
A quanto è possibile constatare non sta andando meglio alla bike line. In alcune strada la pittura rossa, utilizzata per segnalare il passaggio di biciclette nei tratti più "delicati" è già quasi del tutto cancellata. Come è possibile vedere a Corso Novara. Ma anche la segnaletica orizzontale apposta in corso Umberto appare già sbiadita. A ciò si aggiungono gli incroci pericolosi. Nelle principali città in cui si è soliti muoversi sulle due ruote, il percorso ciclabile attraversa l'incrocio in prossimità delle strisce pedonali e del relativo semaforo. La pista partenopea, invece, attraversa gli incroci dritto per dritto, mettendo a rischio sia i ciclisti che gli automobilisti.
Il terzo problema riguarda il grado di turbolenza del traffico napoletano. In strade dove la sosta in doppia fila è un'abitudine ed è complicato far rispettare anche le corsie preferenziali, immaginare che gli automobilisti rispettino due strisce bianche disegnate per terra è qualcosa di più di un'utopia. Soprattutto se manca il deterrente dei controlli. Tutto il percorso, quindi, è di fatto inutilizzabile perché i ciclisti devono fare lo slalom tra motorini e automobili parcheggiate. Esattamente come già avveniva prima di spendere 170mila euro per la bike line.
Interpellato sull'argomento, l'assessore ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza si è limitato a comunicare che "...direttori dei lavori e impresa andranno sul posto" per controllare le nostre segnalazioni.