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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Barche ferme per il caro carburante: alle stelle il prezzo del pesce

Sempre più pescatori stanno aderendo alla protesta

Si allarga la protesta dei pescatori campani, che stanno uscendo in mare sempre meno a causa dell'aumento vertiginoso del prezzo del gasolio: è triplicato, in un anno passando da 40 centisimi a quasi 1 euro e 20.

E mentre Federpesca Campania chiede intervenga il governo, le più di 600 barche campane cominciano ad evitare di lavorare in una situazione in cui il rischio è di non coprire i costi. Il rischio è che da qui a pochi giorni si passi al blocco totale, con un aumento esponenziale del costo del pescato.

In difficoltà soprattutto i ristoranti, che devono arrangiarsi col pesce proveniente dai pescatori del posto. "Il prezzo di gamberi e scampi è arrivato a livelli folli", ha spiegato Gianni Lotti, titolare di CrudoRe, al Corriere del Mezzogiorno. "C’è poca disponibilità di prodotti locali. E quelli provenienti dall’estero sono rincarati di conseguenza". Lotti entra nel dettaglio dei costi: "Il pesce San Pietro non si trova a meno di 34-35. Per non parlare del dentice reale, schizzato oltre i 40 euro. Anche i polpi veraci che un anno fa si potevano acquistare a non più di 12 euro al chilo, ora non si trovano nemmeno a 18".

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