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Pasticcerie chiuse di pomeriggio, Michele Frasca: "Non apro. Sarebbe la nostra rovina"

"Ormai da quasi 50 giorni siamo a casa, se non si riapre dopo il 4 maggio saranno guai", spiega il pasticciere

La riapertura del delivery sancita oggi dalla nuova ordinanza della Regione Campania ha raccolto un plauso generale da parte dei commercianti (in particolare dei pizzaioli), mentre serpeggia malcontento per la chiusura pomeridiana (dopo le 14) per bar e pasticcerie.

"Nella pasticceria non si può lavorare mezza giornata. Si rischia di chiudere dopo le 14.00 quando abbiamo ancora i prodotti caldi sul banco. Poi i dolci vanno guardati, scelti al banco, il delivery rischia di portarci alla rovina nel nostro settore. Preferisco restare chiuso e aspettare il 4 maggio, quando mi auguro che ci sarà un'apertura totale per le pasticcerie. Da quel momento rispetteremo tutte le indicazioni necessarie per tutelare i nostri clienti. Ormai da quasi 50 giorni siamo a casa, se non si riapre dopo il 4 maggio saranno guai. Ringraziamo comunque il Signore che finora siamo vivi, ma è dura, tanti negozi non riapriranno più", spiega a NapoliToday Michele Frasca, titolare della Pasticceria del Sole del corso Vittorio Emanuele.

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Confronto con le categorie di settore

"Al termine di un pomeriggio di incontri con le Associazioni di Categoria del Commercio per raccogliere proposte e opinioni relative alla incipiente fase 2, ovvero di ripartenza delle attività produttive al calare della curva dei contagi di coronavirus, sono emerse alcune criticità relative alla recente ordinanza della Regione Campania con cui viene parzialmente riaperta l'attività di consegna a domicilio (delivery) degli esercizi di ristorazione.

“Le categorie sollecitano un sano confronto – dichiara l'Assessore al Commercio, ai Mercati e alle Attività Produttive, Rosaria Galiero – che dirima alcuni aspetti dell'ordinanza:

Superare la differenziazione degli orari di apertura tra le tipologie di attività.

Consentire l’esercizio dell’attività nell’intero arco della giornata al fine di rendere sostenibili i costi

Prevedere tutte le misure di igiene e sicurezza sanitaria alla stregua di quelle già operate per le attività che hanno svolto fino ad oggi l’esercizio e che non hanno chiuso senza ulteriori aggravi di costi”.

Ribadiamo ancora una volta l’esigenza di un confronto più volte richiesto con la Regione Campania su questi temi, soprattutto un ascolto che parta dalle proposte sollecitate dalle Associazioni di categoria del commercio.

“Abbiamo ancora la possibilità di recuperare – continua Rosaria Galiero – le criticità evidenziate privilegiando l’ascolto diretto di chi vive il territorio per consentire, nel rispetto delle norme di sicurezza igienico-sanitaria, che le attività possano ripartire”.

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