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Palazzo Fuga: stanziati dal Mic 100 mln di euro. Le ipotesi di utilizzo

Il 9 gennaio protocollo d'intesa tra Comune e Ministero della Cultura

Nel giorno della Befana, il 6 gennaio, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sarà a Palazzo Fuga per un sopralluogo con il sindaco Gaetano Manfredi: il Ministero per la Cultura finanzierà infatti il progetto di valorizzazione e rigenerazione urbana del Real Albergo dei Poveri e delle annesse piazza Carlo III, via Foría e piazza Cavour con uno stanziamento di 100 milioni di euro, cui si aggiungono ulteriori 15 milioni previsti per l’incremento dei costi delle materie prime, il tutto all’interno del piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc) al PNRR. Gli interventi previsti consistono nel consolidamento della struttura, nella riconfigurazione architettonica dei volumi, nelle attività di restauro, nel recupero e riuso della corte centrale e del connettivo; nella sistemazione impiantistica e allestimento degli spazi e in tutte le operazioni necessarie all’insediamento della nuova destinazione d’uso. Tutto sarà compiuto d’intesa con il Comune di Napoli, con cui verrà firmato un protocollo lunedì 9 gennaio.

L’importo dei lavori, comprensivo degli oneri di sicurezza, è spiegato in una nota del Ministero, è di 67.140.000 euro cui si aggiungono il costo di forniture servizi per 9 milioni di euro e costi del personale per 3 milioni di euro. Attualmente risulta in fase di completamento il "progetto di fattibilità tecnica economica rafforzato" la cui ultimazione è annunciata per la seconda metà di febbraio. Seguirà la verifica del progetto e quindi la contrattualizzazione con l’impresa aggiudicataria dell’appalto.

Il Ministro - precisa la nota - è al lavoro per recuperare ulteriori risorse: l’obiettivo è rendere nuovamente fruibile la più grande infrastruttura sociale storica della città di Napoli e di restituire al monumento una vocazione sociale e culturale.

Destinazione: le ipotesi

Molte le destinazioni immaginate per il nuovo Real Albergo dei Poveri a partire dal trasferimento della Biblioteca nazionale di Napoli con grandi sale di lettura e una sala conferenza con più di 1000 posti; inoltre un MANN2, in modo da poter esporre le tantissime opere che ora giacciono nei depositi del Museo archeologico nazionale di Napoli. L’Università Federico II avrà qui uno spazio, sul modello già realizzato a Napoli est nel quartiere San Giovanni.

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