Ordinanza movida e chiusura anticipata locali, il prefetto Palomba: "È pronta"
I dettagli del provvedimento, dallo stop alla musica a mezzanotte fino alle zone attenzionate ai "varchi"
È in dirittura d'arrivo l'ordinanza sulla movida. È stato il prefetto di Napoli Claudio Palomba a riferirlo alla stampa. Il provvedimento – operativo per almeno i prossimi quattro mesi e che dovrà comunque essere discusso in Consiglio comunale – dispone lo stop alla musica a mezzanotte, e la chiusura dei locali all’una di notte durante i giorni feriali e alle due durante i festivi. Inoltre ci saranno maggiori controlli ai "varchi" delle zone ritenute delicate, come Chiaia, Vomero, Decumani e Coroglio.
L'ordinanza sindacale sarebbe dovuta entrare in vigore già prima dello scorso fine settimana, ma mettere tutti d'accordo è evidentemente stato più complesso del previsto. "Sono stati indispensabili più incontri", ha spiegato Palomba. Del resto "associazioni e i singoli esercenti non brillano dalla voglia di confrontarsi con nuovi limiti".
Palomba ha chiarito che il problema della movida violenta non si risolve semplicemente anticipando la chiusura dei locali. "Ci dobbiamo chiedere del perché ci sia stato lo sviluppo sconsiderato di questa forma di divertimento", spiega, sottolineando che problematiche come le baby gang e la dispersione scolastica hanno origini profonde, da comprendere ed affrontare. Insomma per il prefetto l'ordinanza è "un primo passo" per diversificare e delocalizzare la movida cittadina, laddove in futuro sarebbe auspicabile una "nuova industria del tempo libero, del relax e del divertimento" in città, che offra sì divertimento notturno, ma meno caotico e più rilevante culturalmente.
Contro la chiusura anticipata
Non tutti sono d'accordo sulla strada intrapresa dalla giunta Manfredi. Alessandra Clemente, assessore della precedente amministrazione, ha pochi giorni fa sottolineato: “Non credo che risolveremo il problema chiudendo prima i locali. Mi sembra quasi un’attività da buon costume”. L'ex candidata sindaco sottolinea piuttosto il problema dei "troppi minori che bevono alcool".
Peraltro chiudere solo in alcune zone della città potrebbe essere un problema: "Se Napoli fa il suo provvedimento di chiusura e non lo fa in un’ottica metropolitana, faremo una ciambella senza buco", ha aggiunto.