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Povertà, Caritas Napoli: "Con il Covid aumentano al 41% le persone che per la prima volta si rivolgono a noi"

Parla Giancamillo Trani, vice-direttore della Caritas partenopea

I dati sono presenti nel nostro dossier. Riscontravamo una percentuale di persone che si rivolgevano per la prima volta alla Caritas al 35%, in questi mesi è schizzata al 41%”. E' quanto dichiarato da Giancamillo Trani, vicedirettore della Caritas di Napoli, intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli su Radio Crc Targato Italia.

Sulla situazione generale Trani spiega che “innanzitutto Napoli è affetta cronicamente da lavoro nero e mancanza di abitazioni. Il Covid ha aggravato la situazione perché ha privato di lavoretti in nero o sommersi. Parecchie famiglie si sono trovate in difficoltà nel mettere il piatto a tavolo”.

Ultimi tra gli ultimi ci sono i migranti e i senza dimora. Trani sottolinea che “sono sprovvisti di tutto come la copertura sanitaria. Non c’è nessuno che si prenda cura di loro né hanno i soldi per curarsi. Ai fini della tutela della salute pubblica come recita la Costituzione bisogna occuparsi di queste persone”.

La povertà è legata al rischio usura che per la Caritas ha una forma più sottile: “Oggi non si tratta di usura dei cravattari con modalità più subdola, di 'vicinato' e di condominio. Un fenomeno che è presente anche nelle stesse comunità dei migranti come gli italiani a inizio novecento taglieggiavano i connazionali in America”.

Su ciò che bisogna fare Trani non ha dubbi: “Credo sia fondamentale affinare gli strumenti di sostegno come il Reddito di cittadinanza ma deve avere basi nuove e politiche di inserimento al lavoro. Per noi come provincia più giovane d’Italia servono politiche di inclusione. Occorre un piano di occupazione, un welfare creativo con un’ottica nuova attraverso il sostegno al terzo settore che ha ormai il suo ruolo nel Pil nazionale".

Per il Natale promette: “Come Caritas preparavamo i grandi pranzi, quest’anno dobbiamo pensare a formule nuove per non far mancare la nostra presenza ai poveri”. 

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