rotate-mobile
Attualità Posillipo / Via Posillipo

Posillipo, pini addio. Cosa (e come) piantare al loro posto?

A causa dei cambiamenti climatici si modifica anche la "cartolina" di Napoli. La raccomandazione di Braibanti (Gea Ets): "Biodiversità per evitare gli errori del passato, e cogliere l'occasione per dei rain garden"

È di questi giorni, e sta facendo discutere, la notizia del dover dire addio ai pini di Posillipo. Una decisione – chiaramente quella di non ripiantarli, gran parte degli alberi che era sul posto è stato abbattuto in un recente passato – emersa dal tavolo tecnico per la riqualificazione del verde urbano sul territorio del comune di Napoli. Semplicemente, gli agronomi hanno specificato che reimpiantare pini nell'area tra via Petrarca e via Posillipo è rischioso, dato che sarebbero soggetti a quegli stessi parassiti che hanno falcidiato i loro predecessori.

L’assessore al Verde Vincenzo Santagada ha spiegato che "l'habitat non è adatto". E se è vero che è l'albero che ha caratterizzato la collina posillipina per secoli, è anche vero che gli effetti ormai repentini del cambiamento climatico – che rivoluzione luoghi e appunto habitat – sono sotto gli occhi di tutti.

Ma che cosa verrà piantato quindi a Posillipo al posto dei pini? "Sarebbe fondamentale non utilizzare una monospecie", sottolinea l'ambientalista Roberto Braibanti. "Con i cambiamenti climatici – prosegue – gli alberi tendono sempre di più alle parassitosi, ed avere una singola specie potrebbe portarli ad ammalarsi tutti insieme. È successo con i pini, ma prima ancora con le palme. Alternando specie diversi invece si riduce notevolmente il propagarsi delle infezioni". "Sono le basi della biodiversità, un'idea che oramai viene portata avanti in tutta Europa – aggiunge ancora l'ambientalista – E invece non è chiaro perché ad esempio a Napoli sia venuta d'improvviso la mania dei lecci, alberi bellissimi, però non bisogna arrivare al punto che se se ne ammala uno si ammalano tutti gli altri".

Il presidente di Gea Ets aggiunge un altro punto sul quale mai come adesso, in quella zona, c'è la possibilità di lavorare: costruire dei rain garden nel rifacimento dei marciapiedi. "Un'altra cosa fondamentale, dovendo metter mano ai sottoservizi, sarebbe fare a Posillipo dei rain garden. Si tratta – spiega Roberto Braibanti – di sottolivellamenti dei marciapiedi, con alla fossetta degli alberi il passaggio per far scendere l'acqua al loro interno. Così l'acqua piovana, che sempre più spesso parte da via Posillipo e scende ad allagare l'area bassa di Chiaia, resta in gran parte lì e va anche a nutrire le piante. Non costa nulla fare dei rain garden quando si rifanno i marciapiedi, e aiutano a rendere meno impattante la caduta dell'acqua piovana sulla città".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Posillipo, pini addio. Cosa (e come) piantare al loro posto?

NapoliToday è in caricamento