rotate-mobile

Tra lacrime e ricordi sgomberata la Napoli Boxe. Silvestri: "Sono solo il primo. Soccombiamo ad un Comune prepotente"

Fino ai primi anni 2000 il locale era una specie di discarica della camorra. Un duro lavoro l'ha trasformato in fucina di talenti e, soprattutto, in punto di riferimento per ragazzi a rischio. Il Comune di Napoli stamane l'ha fatto sgomberare

La storia di Napoli è da sempre intrecciata con quella del grande pugilato: rabbia e sport, difficoltà e riscatto. Attraverso palestre di fortuna, locali che nessuno avrebbe voluto, trasformati da pazienza, costanza, genio e volontà di ferro in fucine di talenti. Ne sa qualcosa Lino Silvestri, figlio di Geppino, il più grande maestro di boxe napoletano e tra i più grandi in Italia, da cui ha ereditato la passione per questo sport duro ma capace di dare infinite soddisfazioni.

Come già aveva fatto il padre nei primi anni '50, quando aprì la Fulgor in un rifugio antiaereo, Lino ha ripulito uno scantinato di via Sottomonte ai Ventaglieri trasformandolo in palestra. "Era una specie di discarica - racconta con le lacrime agli occhi, dopo l'ingresso dell'ufficiale giudiziario accompagnato dalla forza pubblica - qui abbiamo trovato, e segnalato alle forze dell'ordine, davvero di tutto: pistole con la matricola abrasa, borse con documenti, pezzi di automobili. Era il 2001". Quasi 23 anni di storia con traguardi importanti, attestati dai tanti trofei, ma soprattutto dagli sguardi e dalle lacrime delle tante persone accorse stamane in via Sottomonte ai Ventaglieri nella speranza che lo "sgombero coatto" annunciato dal Comune non avesse luogo.

"Sono solo il primo della serie - dice indignato Lino, nel 2021 cintura World Boxing Council (WBC) per l’impegno sportivo e sociale dimostrato nel corso degli anni - soccombiamo ad un Comune prepotente. Stavo per inaugurare, dopo gli ennesimi lavori di ammodernamento e ristrutturazione, mi sono dovuto fermare". Lino racconta che quei locali, sporchi e umidi, glieli volevano dare in comodato d’uso "ma io rifiutai e proposi un canone agevolato. È scoppiato un contenzioso nel 2016. E' arrivata la prima carta di sgombero e poi mi hanno lasciato in un limbo. Adesso mi chiedono quasi due milioni di euro per danno erariale". 2 milioni di euro sono una cifra mostruosa per chiunque di questi tempi, ancora di più quando si insegna ad allievi che non pagano perché non possono.

Il Comune: "Disponibili a incontrare i gestori della palestra"

"In relazione allo sgombero dei locali di proprietà comunale della A.S.D. Napoliboxe, si precisa che per l'Amministrazione vi era l'obbligo di dare esecuzione all’ordinanza di sgombero n. 17 emessa nel lontano 22 febbraio 2016 nei confronti dell'A.S.D. Napoliboxe per il rilascio dei locali di proprietà comunale siti in Via Sottomonte ai Ventaglieri n. 10 (piano terra e piano intermedio). Il Tar Campania VII sezione con sentenza n.4917/2022 ha poi rigettato l'impugnativa dell'associazione lasciando quindi intatta l’efficacia dell’ordinanza di sgombero del 2016. Alcuni locali, come accertato dalla Polizia locale, sono stati adibiti ad attività non autorizzate. Nei giorni scorsi, al fine di affrontare la delicata questione degli sgomberi, il sindaco Gaetano Manfredi ha convocato un tavolo apposito al fine di monitorare le singole vicende e verificare con tutti gli organismi competenti gli strumenti per individuare le possibili soluzioni di conciliazione che da una parte rispondano agli obblighi di legge per l'Amministrazione comunale e dall'altra salvaguardino le attività sociali svolte sui singoli territori a favore dei giovani e delle fasce deboli. Nelle more dell'attivazione del tavolo tecnico sugli sgomberi, l'Amministrazione comunale si dichiara disponibile ad incontrare i gestori della palestra di Boxe ai Ventaglieri per trovare insieme le possibili soluzioni", spiega il Comune di Napoli in una nota.

Video popolari

Tra lacrime e ricordi sgomberata la Napoli Boxe. Silvestri: "Sono solo il primo. Soccombiamo ad un Comune prepotente"

NapoliToday è in caricamento