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Morti sul lavoro, Tibaldi (Fiom Cgil): "Abbiamo numeri da paese incivile"

In aumento anche gli infortuni

"Mentre la politica pensa ad altro l’industria intensifica il lavoro e anziché favorire i giovani che non hanno lavoro, favorire i precari, abbassare le ore di lavoro, giovani vite si spezzano perché si è sotto pressione e si lavora troppo", queste le parole di Barbara Tibaldi, segretario nazionale Fiom Cgil su radio Crc Targato Italiaa.

"È diminuito il lavoro, ma soprattutto i posti di lavoro - ha aggiunto Tibaldi - Oggi le ore di lavoro stanno aumentando e la sicurezza dovrebbe diventare una priorità. Le persone devono lavorare il giusto tempo in condizione di totale sicurezza. A questo dovrebbe pensare il Governo. Posti di lavoro ben distribuiti".
 
"Gli incidenti sul lavoro - ha sottolineato ancora il segretario nazionale - non sono mai una fatalità. Le macchine devono essere in sicurezza, gli incidenti avvengono soprattutto quando il macchinario è in manutenzione. La differenza sta nell’interrompere o meno la produzione. Solitamente non si fa e questo il più delle volte accade per dare priorità alla catena produttiva. Le fabbriche in sicurezza devono essere continuamente messe a norma. Ma questo viene messo in discussione se le aziende sono molto in crisi o se non possono fermare il processo produttivo".

"Cerchiamo di investire in sicurezza - il monito di Tibaldi - Se il rappresentante sindacale individua un rischio, l’azienda deve fermarsi e dare priorità alla protezione del personale. Abbiamo un dato drammatico nelle morti, ma anche gli incidenti non mortali, gli infortuni su lavoro, continuano ad avere numeri incivili. Se si continua a mettere davanti a ogni cosa il profitto, la vita dei lavoratori sarà sempre a rischio"

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