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Cosa sarà del Metropolitan: uno dei pochissimi grandi cinema rimasti nel cuore della città e luogo di cultura

Una storia di tenacia e passione per lo spettacolo che risale agli anni '50 e rischia di andare perduta perché la trattativa si è arenata

È annunciato per questo martedì, 7 marzo, il tavolo tecnico voluto dal ministro per la Cultura Gennaro Sangiuliano per verificare le possibilità di salvare il Metropolitan, uno dei pochissimi grandi cinema rimasti nel cuore della città di Napoli e anche luogo di cultura, con le sue proiezioni-evento che consentono l'incontro con i grandi protagonisti, come Paolo Sorrentino che proprio qui ha presentato il suo "È stata la mano di Dio".

Al tavolo di lavoro, al Collegio Romano, è chiamata la società che gestisce la struttura, Sistema Spettacoli, la cui maggioranza è detenuta dal socio Giuseppe Cannavale, e il proprietario dei locali, la banca Intesa Sanpaolo. Col ministro Sangiuliano, all'incontro è annunciata la presenza del direttore generale ABAP Luigi La Rocca, del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e del consigliere del ministro Luciano Schifone.

“Stiamo verificando il quadro normativo - aveva dichiarato in una nota il ministro - ma la chiusura del Metropolitan rappresenterebbe una grave perdita per la città di Napoli e per la sua cultura. Peggio ancora se, come apprendiamo da notizie di stampa che auspichiamo essere infondate, la struttura corre il rischio di diventare un supermercato o una sala bingo. Spero che queste notizie siano prive di fondamento. Il comune denominatore deve essere la volontà di salvare il Metropolitan. Siamo al lavoro per verificare la possibilità di porre un vincolo relazionale che legherebbe il sito alla sua destinazione. Il cinema, quando fu inaugurato negli Anni Cinquanta, era tra i più grandi d’Italia e d’Europa. Dobbiamo fare ogni tentativo per salvare questo simbolo della città nel momento in cui ci sono timidi segnali di ripresa relativi all’affluenza ai botteghini”, concludeva Sangiuliano.

Nel frattempo, per salvare la struttura, è partita una petizione online promossa dal Comitato Valori collinari su Change.org ed è annunciato un sit in per domenica, 12 marzo, davanti all'ingresso del cinema, promossa da Verdi e Radiazza.

Sulla questione NapoliToday ha sentito Giuseppe Cannavale, socio di maggioranza (detiene la quota del 70%) della società Sistema Spettacoli che ha raccontato l'evolversi della situazione, tra tentativi di salvare la struttura, proposte cadute nel vuoto e problematiche legate alla pandemia prima e ai rincari dell'energia dopo, per le particolari esigenze di manutenzione dei locali che determinano altissimi costi di gestione: il microclima delle cavità tufacee in cui si trova la struttura, tra l'altro, impone infatti di mantenere sempre in funzione gli impianti di areazione 

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