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Tornano le messe dopo il lockdown: la prima funzione nel Duomo di Napoli

Una ventina i fedeli presenti per la prima messa celebrata dallo scoppio dell'emergenza Covid-19

Prima messa nel Duomo di Napoli dopo il lockdown per l'emergenza Coronavirus. Alle 9 in punto questa mattina la prima funzione. Una ventina i fedeli presenti. Impeccabile il servizio assicurato dal personale in servizio dalla mattina presto. Il rito officiato dal partoco Enzo Papa.

Molta la commozione nella preghiera, non senza qualche momento di imbarazzo tra guanti e mascherina, in particolare al momento della comunione quando qualcuno dei fedeli ha chiesto se l'ostia andava presa con i guanti o senza.

Duomo di Napoli, prima messa dopo il lockdown (Foto de Cristofaro)

Il ritorno delle messe

Lo prevede il protocollo firmato dalla Cei e dal governo lo scorso 7 maggio. Un accordo che cerca di conciliare le esigenze di culto con il massimo di sicurezza possibile per la salute pubblica. Coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche, devono indossare mascherine e igienizzarsi le mani con un apposito liquido messo a disposizione all’ingresso. Chi lo desidera inoltre può usare guanti monouso nuovi, tenendoli anche durante la celebrazione. E' consentito partecipare al culto solo se non si ha una temperatura corporea di 37,5°C o più. I presenti in chiesa non possono essere più di 200 mentre il Comitato tecnico scientifico chiede che per le cerimonie religiose celebrate all’aperto sia consentita una partecipazione massima di 1.000 persone. E' richiesto anche che tra le persone ci sia sempre una distanza di non meno di un metro davanti e ai lati. Al termine di ogni funzione o comunque prima di quella successiva si deve inoltre: igienizzare il luogo di culto e la sacrestia; cambiare l’aria; disinfettare accuratamente i vasi sacri, vassoi, ampolline o ogni altro oggetto utilizzato; disinfettare accuratamente i microfoni. 

Regole

Impossibile l’utilizzo dei cori, mentre è possibile usufruire di strumentisti e cantori.

omettere lo scambio del segno della pace.

Il celebrante, può rimanere senza la mascherina durante la Messa fino al momento della distribuzione della Comunione avendo però cura di tenere coperte le pissidi poste sull’altare.

Comunione: nelle concelebrazioni un calice per ogni celebrante. Si igienizzino le mani con disinfettante alcolico; si indossino guanti monouso nuovi e mascherina; offrano la Comunione esclusivamente sulla mano dei fedeli; nel porre l’ostia abbiano cura di mantenere un’adeguata distanza di sicurezza e di non toccare le loro mani; si valuti inoltre «l’opportunità di istruire i fedeli che, al posto di rispondere “Amen” a voce alta a “Il Corpo di Cristo” lo esprimano interiormente e lo manifestino con inchino del capo. In file rispettare la distanza di 1,5 metri uno dall’altro.

 Le collette non vanno raccolte durante la celebrazione, ma deposte in appositi contenitori collocati agli ingressi o in altro luogo idoneo.

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