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Maurizio de Giovanni "non gradito" a Salerno: "Mai percepito un centesimo da quelle parti"

Un consigliere comunale ha chiesto al sindaco di Salerno di non invitare lo scrittore partenopeo

Maurizio de Giovanni "non gradito" a Salerno. Lo scrittore partenopeo avrebbe dovuto prendere parte alla rassegna Salerno Letteratura, ma è scoppiata una grossa polemica. Un consigliere comunale, infatti, ha chiesto al sindaco di Salerno - Vincenzo Napoli - di "ostacolare" la presenza di de Giovanni visto che l'evento è stato finanziato con i "soldi dei salernitani". A detta del consigliere de Giovanni avrebbe offeso in più occasioni i salernitani e la sua presenza potrebbe scatenare "una contestazione" che porterebbe solo a un "vantaggio per lo scrittore e solo fango su Salerno".

"Offensivo nei confronti di Salerno"

Il consigliere che ha avanzato la richiesta - in una lettera - è l'avvocato Antonio Cammarota del movimento civico “La Nostra Libertà”. Questo il testo della missiva inviata al primo cittadino: “Non entro nel merito dell’elargizione del contributo all’associazione, anche perchè se ne sta occupando la Commissione Trasparenza da me presiedutaSegnalo, invece, il comportamento offensivo del De Giovanni, offensivo nei confronti della città di Salerno e dei salernitani: uno scrittore che non manca ad ogni occasione, e anche quando non c’è, di rimarcare la differenza tra Salerno e la pretesa napoletanità, tra “noi” e “loro”, in un’operazione divisiva e senza cultura, perchè la diversità quando diventa differenza si chiama razzismo.

C'è il rischio di una contestazione ampia, aspra, con tutto ciò che ne deriverebbe. E ne deriverebbe solo vantaggio per lo scrittore e solo fango su Salerno. Compete, dunque, pretendere il rispetto. E compete decidere della moneta pubblica, quella di tutti, che l’istituzione che Lei rappresenta gestisce ed elargisce.Revochi ad horas, ne ha ampia e dovuta motivazione, il contributo utilizzato per il De Giovann. Se “il fischio è democratico”, come Lei ha detto sul palco della Salerno granata, non ne prenda altri. Come affermava un maestro della cultura “sapere e non agire equivale a non sapere”, e non agire è peggio che agire male”.

"A Salerno mai percepito un centesimo"

Venuto a conoscenza della lettera, de Giovanni ha deciso di non prendere parte all'evento e, nel condividere lo scritto sui social, ha così commentato: "Mai percepito un solo centesimo, nemmeno a titolo di rimborso spese di viaggio, le decine di volte che in questi anni sono stato invitato a Salerno. Mai sostenuto diversità tra salernitani e napoletani: giusto il contrario, avendo detto con chiarezza che provo disgusto per chi, a cinquanta chilometri di distanza, invoca Vesuvio e colera essendo lo stesso popolo, con la stessa cultura.

E invitando con forza, e purtroppo inutilmente, le istituzioni a esprimere riprovazione verso quei cori ottusi. Mai avuto il minimo vantaggio commerciale, i miei libri grazie a Dio non hanno ripercussioni di vendita da oltre dieci anni dalla mia attività di presentazione. Lo faccio solo perché mi piace incontrare i lettori. Sono quello che, da ultimo, si è attirato gli strali dei salottini culturali napoletani per aver ampliato alla Campania l’attività della Fondazione Premio Napoli. Mi dispiace per quella dozzina di lettrici e lettori che avrei volentieri abbracciato; ma sono stato educato a non presentarmi dove non sono gradito. Stia pure tranquillo, avvocato. I suoi soldi non mi interessano".

Le reazioni sui social

La vicenda, neanche a dirlo, è diventata subito virale sui social. Da un lato c'è chi sta con lo scrittore e commenta: "Un segno imbarazzante di ‘pochismo’ ancor più triste se espresso da un rappresentante istituzionale ( ignoro chi sia questo signore). Segno di questi tempi bui. Si costruiscono ‘muretti’di separazione tra contade e province, imitando in modo dozzinale i ben più preoccupanti muri dell’intolleranza a livello globale. Ma le idee, caro Maurizio, non le ha fermate mai nessuno. Con stima".

Ma c'è anche chi sostiene che lo scrittore abbia "esagerato" nella risposta: "Risposta non bella e risentita. Saranno pure una dozzina i lettori e le lettrici ma hanno valore. Caro Maurizio un po’ di scuse verso Salerno potrebbero bastare. Ma dovresti farle. Hai strumentalizzato l’ignoranza di pochi allargandola ad un’intera città. Un grossolano errore". Da Salerno i commenti sembrano essere quasi tutti pro Cammarota che ha già fatto discutere in precedenza per alcune affermazioni su Napoli e i napoletani.

In attesa della matematica certezza del terzo Scudetto, Cammarota "invitò" i napoletani di Salerno a "non festeggiare" per rispetto. Un mezzo passo indietro arrivò quando, invece, sostenne che - sempre per rispetto - ogni napoletano che voleva festeggiare il titolo avrebbe dovuto installare sul balcone una bandiera del Napoli e una della Salernitana.

Il precedente

Non è la prima volta che de Giovanni si ritrova a "fare i conti" con polemiche che riguardano Salerno. Nell'aprile del 2022, dopo che alcuni tifosi della Salernitana intonarono cori razzisti contro i napoletani, lo scrittore decise di annullare una presentazione. "Mi dispiace. Per le mie lettrici, e per i miei lettori che ogni volta riempiono gli spazi in cui presento i miei libri. Mi dispiace per una città e una provincia per le quali non ho mai nascosto il mio sincero amore, tanto da farci nascere il mio personaggio più caro. Mi dispiace perché sono consapevole che così la do vinta ai facinorosi, ai delinquenti e più in generale agli imbecilli.

Ma devo essere coerente, e allora devo ribadire con forza che ogni volta che si alzano cori ottusi che augurano catastrofi naturali al mio popolo, che dovrebbe essere invece amato perché fratello, stesso sangue stessa cultura, provo un profondo disgusto. E devo ribadire che tutti quelli che mi minacciano o mi insultano per questo si uniscono implicitamente a quei cori", scrisse de Giovanni.

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