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Marcia della Pace, in migliaia in piazza del Plebiscito per dire no alla guerra

Arrivi da tutta la Campania

Piazza del Plebiscito diventa piazza di pace oggi per la Marcia promossa da Vincenzo De Luca e dalla Regione Campania per dire no alla guerra in Ucraina. Migliore del previsto l'affluenza, sembrano più di 25mila i presenti, giunti da ogni angolo della Campania, anche grazie ai bus messi a disposizione dagli organizzatori.

"Da Napoli ci sono due messaggi che si intrecciano. Il Mediterraneo significa multilateralismo e multiculturalismo e apertura ai popoli, alle culture e alle religioni. Giovani significa futuro, siamo la regione più giovane di Italia, vedete quante migliaia di ragazzi in questa piazza che è per loro perché per loro dobbiamo arrivare al cessate il fuoco e svegliare l'Italia, l'Europa dal sonno della ragione. Mentre parliamo oggi - ha spiegato De Luca - ci sono migliaia di giovani che muoiono in Ucraina, mutilati, deportati. Blocchiamo la guerra e inseriamo nelle Nazioni Unite una conferenza di pace alla quale chiediamo di partecipare la Cina popolare che può esercitare una pressione decisiva nei confronti della Russia e riapriamo il dialogo. Ricordiamo che in queste settimane nel secolo scorso si è trattato per fermare la guerra in Vietnam: mentre erano presenti 500mila soldati americani in Vietnam, si raggiunse a Parigi l'armistizio che fu il primo passo alla risoluzione della guerra. Dobbiamo fare la stessa cosa, chiedere e prentendere un primo passo, fermate le armi e cessate il fuoco". 

De Luca: "Dobbiamo fermarci prima della guerra atomica"

La lettera di Liliana Segre

 L'evento contro la guerra in Ucraina si è aperta con la lettura sul palco della lettera di saluto e di adesione inviata al Governatore dalla senatrice a vita Liliana Segre.

“Saluto con vero piacere tutte e tutti i partecipanti all’iniziativa per la pace che si terrà a Napoli il 28 ottobre 2022.

Promossa dalla Regione Campania, con l’adesione di molte associazioni e comitati di cittadine e cittadini, l’iniziativa è tesa a raggiungere la pace nella martoriata terra ucraina, cuore dell’Europea.

Ma la manifestazione ha anche un altro profilo, si svolge il 28 ottobre, giorno in cui ricorre il centenario della cosiddetta marcia su Roma.

Una data funesta della storia italiana, che segna l’inizio del fascismo, la più grande sciagura della storia nazionale del secolo scorso. Perché impegno per la pace, per la democrazia e contro il fascismo e il totalitarismo devono sempre andare insieme, elementi indispensabili di una piena coscienza civile.

Sulla questione della guerra in Ucraina sento il bisogno di essere molto chiara: c’è un aggressore ed un aggredito. Non si può non essere senza ambiguità dalla parte dell’Ucraina e delle sue istituzioni, delle donne e degli uomini, bambine e bambini, vittime di una sanguinosa aggressione.

La pace va certo perseguita. Occorre fermare le morti e le distruzioni, non vogliamo più vedere città bombardate, persone che fuggono a migliaia, infrastrutture, raccolti, centrali nucleari ed elettriche distrutte o messe a serio rischio. Anche quello del ricorso ad armi nucleari tattiche da parte della Russia è un incubo che la comunità internazionale deve cercare di scongiurare in ogni modo.

Per questo occorre puntare ad un cessate il fuoco ed all’inizio di veri e seri colloqui di pace. Condivido la proposta, alla base della vostra iniziativa, per una conferenza di pace sotto egida ONU e che coinvolga, con l’Europa, anche gli USA e la Cina. Deve trattarsi però di una pace giusta. Che rispetti il diritto dell’Ucraina all’integrità e alla dignità nazionale e garantisca a tutta l’Europa orientale un futuro assetto di pace e di convivenza fra diversi.

Mai la guerra può essere “mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” come recita la nostra Costituzione. Vale anche per Russia ed Ucraina. La questione delle minoranze linguistiche e religiose, in quelle zone e ovunque nel mondo, si risolve appunto con la pace, il confronto, la mutua disponibilità all’ascolto, il rispetto dell’altro e del diverso.

Esattamente il contrario della guerra.

Ben venga dunque la più ampia mobilitazione per una pace giusta e duratura, capace di garantire un futuro migliore al nostro continente e al mondo intero".

Liliana Segre

Marcia della Pace a Napoli (Foto de Cristofaro)

(Video di De Cristofaro)

La protesta

Un gruppo di studenti di alcune scuole di Napoli oggi, prendendo parte alla piazza convocata dal presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, ha dato vita ad un momento di contestazione.
"Ci sembra particolarmente ipocrita la postura del governatore e del Partito Democratico in generale: da febbraio ad oggi non hanno fatto altro che parlare di armi, bollando come putiniano chi poneva quella diplomatica come unica soluzione possibile del conflitto in corso, come mai adesso questi signori scalpitano parlando di pace?" così gli studenti dei collettivi di diverse scuole napoletane in una nota. 
"Il partito democratico nella fattispecie in questi mesi non ha fatto altro che ribadire che era necessario solo ed unicamente inviare armi, come mai adesso spinge per risoluzione pacifica del conflitto? Ci pare un po' opportunistico, forse si tratta di una tattica alquanto goffa per recuperare il disastro elettorale dello scorso settembre", proseguono gli studenti, che non risparmiano le stilettate anche sull'argomento a loro caro dell'alternanza scuola lavoro: "Anziché fingersi pacifista per recuperare un paio di punti percentuale, il partito democratico farebbe bene a chiedere scusa per un'altra guerra che si consuma in casa nostra, quella dell'alternanza scuola lavoro che in 9 mesi ha ucciso tre nostri giovani fratelli", concludono i ragazzi.

Manfredi: "Una bellissima piazza" | VIDEO

L'appello: "Usate i mezzi pubblici"

Antonio De Iesu, assessore comunale di Napoli alla Polizia locale, ha lanciato un appello per evitare che la viabilità cittadina venga pesantemente compromessa dalla giornata. "Usate i mezzi pubblici: ne va del vostro benessere per evitare di essere costretti nel traffico", le parole dell'assessore su videometro.tv.
"C'è - ha proseguito l'assessore - un dispositivo robusto, un piano di ordine e sicurezza pubblica organizzato dalla questura, la polizia municipale sarà fortemente impegnata per ridurre in maniera sostenibile il disagio che inevitabilmente ci sarà sulla circolazione stradale". "Noi dobbiamo ospitare 400 pullman, circa 20mila persone - ha aggiunto - Il piano traffico è stato organizzato nei dettagli".

L'ordinanza del comune per la manifestazione

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