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Chiude libreria di Tullio Pironti, il nipote Nunzio: "Difficile seguire la sua strada"

L'intervista a NapoliToday: "E' finita un'epoca ma Port'Alba può essere ancora la strada dei librai". La proposta del consigliere municipale De Stasio: "Il Comune e la Regione paghino gli affitti di queste attività storiche"

La chiusura della storica Libreria Pironti ha lasciato un profondo solco nella città di Napoli. Da alcuni mesi era scomparso già il nome, l'insegna recitava 'Dante Alighieri', dopo che la famiglia aveva lasciato l'attività a un gruppo di giovani. Però quel locale con affaccio in piazza Dante è per tutti legato alla figura di Tullio Pironti, uno dei massimi esponenti dell'editoria napoletana, scomparso nel settembre 2021

nunzio pironti"Vedere quella porta chiusa per me è davvero difficile - racconta Nunzio, nipote di Tullio, anch'egli storico libraio, con una longeva attività a Port'Alba che gode di ottima salute - Tra mio zio e suo padre è lì da circa 80 anni. Io ci sono cresciuto. Il primo colpo l'ho avuto con la sua morte. L'atmosfera non è stata più la stessa. E' venuto a mancare un punto di riferimento, non solo per me ma per la città. Adesso, con la chiusura della libreria finisce un'epoca".

Nunzio Pironti distingue tra le librerie che chiudono per fallimento e quelle che chiudono alla fine di un ciclo naturale: "Alcune attività finiscono per raggiunti limiti d'età. Forse non era più l'epoca per una libreria come quella messa in piedi da mio zio. Sono cambiati i tempi. Lui era un generoso, ha mantenuto sempre un apparato grande perché era la sua vera ma mi rendo conto che è difficile seguire la sua strada". 

Il nipote di Tullio Pironti, però, non vuole sentir parlare della morte di Port'Alba: "Io credo si possa ancora chiamare la strada dei librai, perché se è vero che alcune attività hanno chiuso, molte altre resistono e ne sono nate di nuove. Certo, è vero che il centro storico ha perso la sua identità. Abbiamo soltanto bar e pizzetterie, una mangiatoia a cielo aperto. Credo sia un punto di non ritorno. Port'Alba può ancora salvarsi. Ho letto che il Comune vuole preservare questa zona, una scelta provvidenziale ma un po' tardiva. Speriamo di essere ancora in tempo". 

In città c'è chi sta mettendo in piedi un movimento d'opinione per salvare ciò che resta del centro storico di Napoli. Tra questi il consigliere della II Municipalità Pino De Stasio, storico commerciante di via Benedetto Croce: "Da parte delle Amministrazioni che si sono succedute è mancata una programmazione che preservasse l'identità della parte più antica di Napoli. Credo che Comune e Regione dovrebbero addirittura pagare l'affitto alle librerie di Port'Alba, altrimenti le vedremo tutte sostituite da bare e fast food di bassa qualità". 

Tornando ai librai, Nunzio Pironti assicura che il tempo delle botteghe non è ancora finito, a patto che si intenda questo mestiere in un certo modo, come lui continua a portarlo avanti da anni: "Pensare che le librerie indipendenti debbano seguire la strada dei grandi gruppi è impossibile. Avere tutte le pubblicazioni possibili presuppone costi che non possono essere sostenuti. Port'Alba deve restare il luogo dei libri introvabili, antichi, delle edizioni particolari, un luogo per bibliofili, per librerie settoriali. In questo modo possiamo andare avanti ancora per tanto tempo". 

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