Nube nera a Caivano: a fuoco sversatoio abusivo nei pressi di Villa Moccia
Gli attivisti di StopBiocidio: "avevamo segnalato la catasta di rifiuti nell'area. Non ci hanno ascoltati!"
"Avevamo segnalato ripetutamente, fin dall'anno scorso, con esposti protocollati, che in zona si continuavano ad ammassare rifiuti -vanno dritti al punto gli attivisti del Comitato StopBiocidioCaivano e spiegano di aver evidenziato a tutte le autorità competenti, cittadine e di ordine pubblico, che presso le 5 Vie, all'altezza del bene confiscato Villa Moccia, alle spalle del campo Rom, era pronta a scoppiare una vera e propria bomba ecologica.
In zona come si vede nella foto fatta daglii attivisti circa due mesi fa,a sx della nostra copertina, era stato sversato di tutto: mobili, materiali plastici, carcasse di elettrodomestici. "Una catasta di materiali infiammabili alta più di 4 metri e vasta quasi 15 - precisa Domenico Laurenza tra gli attivisti impegnati in zona - tra l'altro a ridosso delle baracche, con il rischio che si aggiungesse tragedia alla tragedia".
L'incendio, come temuto, è scoppiato oggi, introno alle 14, rilasciando una lunga colonna di fumo nero - segno di tossicità - che si è diffusa nell'area. Almeno 6 le autobotti dei vigili del fuoco intervenute, che hanno lavorato per oltre due ore, per domare le fiamme.
"Tutti sapevano, sindaco, assessore, prefetto - dice Domenico Laurenza - potevano evitarlo, ma non l'hanno fatto. E come sempre saremo noi, tutti noi, a pagarne le conseguenze. Il Biocidio continua"