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L'abbandono di Galleria Principe: locali vuoti e tetto che crolla

A una decina d'anni dal primo bando di assegnazione, il recupero del monumento è ancora un miraggio. Il cambio di amministrazione da de Magistris a Manfredi non ha prodotto nessun cambio di passo

La Galleria Principe di Napoli, in pieno centro storico, è un simbolo di degrado e abbandono. Interamente di proprietà del Comune, è da anni inserita in progetti di rilancio che, sistematicamente, falliscono. I locali sono vuoti, la struttura cade a pezzi.

"E' andato tutto storto - denuncia Francesco Emilio Borrelli, deputato di Europa Verde - la Galleria è terra di nessuno. Sulle pareti sono cresciute addirittura le pianti rampicanti. Sono stati spesi un sacco di soldi per i lavori di manutenzione. Appena fu chiuso il cantiere caddero i calcinacci, tanto che il Comune dovette ricoprire con la rete tutte le pareti. La colpa è della burocrazia, ma anche della politica che non ha fatto nulla". 

Durante l'Amministrazione de Magistris l'assessore al Patrimonio era Alessandra Clemente, oggi consigliere comunale d'opposizione. Furono pubblicati due bandi di assegnazione, ma soltanto cinque locali hanno aperto. "Volevamo conservare lo spirito pubblico della Galleria - spiega la Clemente - un luogo senza gradi brand. Grazie ai nostri bandi, hanno aperto attività che resistono ancora oggi. Le loro licenze stanno scadendo e chiederemo all'attuale Amministrazione di prorogarle". 

Eppure, visto che la maggior parte degli immobili è ancora inutilizzato qualcosa è andato storto. "Ci sono assegnatari che attendono di ricevere tutti i permessi da enti come la Soprintendenza. Poi, ci sono altri assegnatari che hanno rinunciato perché hanno scoperto che c'erano lavori importanti da fare, oppure alcuni problemi strutturali". 

In un anno e mezzo di Amministrazione Manfredi, la situazione non è cambiata. La delega è passata alla vicesindaca Laura Lieto: "Abbiamo proseguito sulla linea tracciata da chi ci ha preceduto. Abbiamo verificato che le assegnazioni rispondessero alla destinazione d'uso della Galleria che resta di interesse pubblico". Una risposta che non soddisfa Borrelli, che sulla Galleria sta portando avanti una sua battaglia personale: "Se le cose continuano così, devo dire che siamo di fronte a una continuità negativa tra Amministrative". 

Secondo il Piano regolatore, la Galleria rientrerebbe nella categoria 'istruzione, interesse pubblico e parcheggi', che vuol dire tutto e niente. E sembra che proprio che a causa di questa indefinitezza la Soprintendenza abbia bloccato una serie di assegnazioni. Altrimenti non si capirebbe perché sulla carta i locali sono stati assegnati e nella realtà sono ancora vuoti. Così come non è chiaro perché a dicembre 2022 alcune delle assegnazioni sono state revocate. Tra gli spazi non usati ci sono anche quelli affidati al Mann, il museo archeologico nazionale, tramite un protocollo d'intesa firmato dalla Giunta de Magistris ad aprile 2021 e prorogata da quella Manfredi a settembre 2022.

"Avrebbero dovuto realizzare un infopoint e invece quelle stanze sono ancora inutilizzate" tuona Borrelli. "Col Mann abbiamo organizzato una mostra - specifica la Clemente - non so perché negli ultimi 18 mesi non sia stato fatto nulla, la delega non è più mia da ottobre 2021". Abbiamo chiesto un incontro al Mann per spiegare il perché del mancato utilizzo degli spazi. Il direttore Giulierini, però, ha declinato il nostro invito. Via mail, l'ufficio stampa tiene a precisare che in circa due anni il Museo ha sistemazione dei locali, la concessione per laboratori presepiali e la fiera 'Ricomincio dai libri'. Una spiegazione dell'assenza di iniziative prova a darla Laura Lieto: "Probabilmente attendevano i lavori alla Galleria e l'intervento di una regia pubblica". 

Lavori effettivamente necessari perché, dai tetti agli interni, la Galleria è un colabrodo. "Oltre ai calcinacci e agli allagamenti quando piove - sostiene Borrelli - fino a poco tempo fa anche metà delle luci era fulminata e le abbiamo sostituite noi". Per il monumento ci sono fondi già stanziati: "Sono 10 milioni di euro. si tratta di misure Cis destinate dalla nostra Giunta" rivendica Alessandra Clemente. I tempi per l'inizio di questi benedetti lavori, come al solito in questi, sono sconosciuti. "Abbiamo approvato il documento di indirizzo alla programmazione - afferma la Leito - significa che entro il 2023 daremo avvio alla fase di progettazione, propedeutica all'inizio dei lavori". 

L'abbandono della Galleria principe è una ferita aperta nella città di Napoli. Il degrado ha attraversato quattro amministrazioni comunali e coinvolto diversi enti. Ma come spesso accade in questa città, di fronte a un fallimento la colpa non è mai di nessuno.

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