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Morta stamane la Professoressa Gabriella Fabbrocini

Lutto nella comunità scientifica e infinito dolore tra i tanti che l'hanno amata per la sua tempra, la sua energia e le sue tante iniziative sociali

La voce aveva iniziato a spargersi nel tardo pomeriggio del 2 marzo, tra incredulità e sgomento: Gabriella Fabbrocini, eminente dermatologa, direttore dell'Unità operativa clinica e della Scuola di specializzazione in Dermatovenereologia dell'Azienda ospedaliera universitaria della Federico II, molto nota e soprattutto amatissima per le sue innumerevoli iniziative e attività sociali, è in fin di vita.

Era la fine della scorsa estate quando aveva scoperto di avere un tumore al pancreas. Da medico Gabriella sapeva quale mostro l'aveva aggredita, ma non si  è mai arresa alla malattia né si è fatta abbattere dalle terapie: sempre al suo posto, al Policlinico, una manciata di giorni fa aveva parlato a un convegno ed era stata - ammiratissima - ad una festa. Nel fine settimana non erano mancati i suoi interventi nelle innumerevoli chat di amici, colleghi e varie iniziative, professionali e sociali. 58 anni compiuti lo scorso 16 dicembre, era felice per il prossimo matrimonio del figlio maggiore, Raffaele; orgogliosa per i risultati negli studi di medicina del secondogenito, per tutti Dedo. Nessuno avrebbe potuto neanche immaginare il suo calvario - che solo pochissimi intimi conoscevano - vedendola come sempre alle prese con le sue mille attività.     

Prof. Gabriella Fabbrocini

Gabriella l'ho conosciuta ai tempi del liceo e se c'è una cosa che ho sempre amato di lei è la sua energia vitale prorompentemente contagiosa. Aveva la capacità, unica e straordinaria, di pensare e fare mille cose assieme tutte benissimo, e di catalizzare il meglio di ogni persona con cui entrava in contatto. Brillava e faceva brillare. E amava. Con tutta se stessa: teneramente e intensamente il marito Fabrizio Pallotta: si erano conosciuti ragazzini e assieme hanno attraversato la vita, superando difficoltà e realizzando piccoli e grandi progetti; i figli, Raffaele e Dedo, che da lei hanno preso gli occhi stellanti e la capacità di guardare lontano; il padre, con cui condivideva lo stesso gusto per la vita, da prendere a morsi, giorno dopo giorno; e la sua grande famiglia, che andava oltre i legami di sangue per comprendere i tantissimi amici, sempre al suo fianco nelle innumerevoli iniziative sociali: per le donne, per i minori a rischio, per i migranti, gli esclusi, i malati. Gabriella che amava il suo lavoro di medico e adorava insegnare non si è sottratta neanche all'impegno politico: ci ha messo la faccia e si è candidata, l'ultima volta nel 2018, senza però ottenere il risultato che avrebbe meritato. Di sicuro lei e la famiglia non meritavano, invece, che qualcuno nel pomeriggio del 2 marzo diffondesse la notizia della sua morte, subito ripresa da un giornale online, mentre lei, da leonessa, stava continuando a lottare con ogni forza contro un nemico che pure sapeva invincibile, equivoco che ha aggiunto dolore al dolore.   

Una vita al massimo

Nominata componente del Consiglio Superiore di Sanità nel 2014, fino al 2018 ha ricoperto la carica di vicepresidente della Terza Sezione. È stata autore di 630 pubblicazioni, 600 pubblicate su riviste nazionali ed internazionali, e di 32 libri di testo internazionali e 31 nazionali.

Coordinatrice di numerosi progetti di ricerca e responsabile di studi clinici internazionali nel campo dell’acne, delle malattie infiammatorie della pelle (psoriasi, dermatite atopica, idrosadenite), dermoscopia, melanoma, fotodermatologia e alopecia, tra l'altro ha attivato un ambulatorio per la cura dermocosmetologica delle reazioni cutanee da chemioterapici ed un altro per la cura dei migranti, con l'ausilio di mediatori specializzati. Nel dicembre 2019 ha ricevuto il riconoscimento del Premio Presa “Dalla parte dei fragili. Il ruolo del paziente tra assistenza, innovazione terapeutica e welfare”.

Era coordinatrice del Memorandum of Understanding per la collaborazione tra l’Università di Miami e l’Università di Napoli Federico II.  Dal 2009 era Professore di Dermatologia e Chirurgia cutanea presso la Miller School dell’Università di Miami. Nominata componente dello Staff dell’Unesco Chair for Health Education and Sustainable Development e rappresentante per il settore Health dello Shadow Strategic Programme Committee di Horizon Europe, ha coordinato la Commissione “Terza Missione Public Engagement" presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ed era componente dell’Osservatorio per la Medicina di Genere – Ministero dell’università e della ricerca e membro della Commissione F2 Cultura 2021, componente del Comitato di indirizzo previsto dal Protocollo d’intesa acquisito agli atti del Ministro dell’università e della ricerca, socio ordinario Sezione di Dermatologia di ACC MED (Accademia Nazionale di Medicina).

Se c'è una parola che può racchiudere l'essenza di Gabriella Fabbrocini è passione. E se c'è una cosa che proprio suona stonata è parlare di lei al passato perché Gabriella non si spegne, non è possibile, non è credibile. Gabriella continua a far battere forte il cuore di chi ha amato, dei familiari, degli amici, dei colleghi del Policlinico federiciano e del board delle donne dermatologhe che ogni anno riuniva in un congresso che richiamava i maggiori esperti da ogni angolo del mondo, degli studenti - i "suoi" studenti, che sosteneva e per cui si batteva - e di ogni persona che l'ha incontrata, proprio come resta il suo insegnamento alla vita, alla gioia di vivere e di amare, di condividere e fare.

I funerali si terranno sabato 4 marzo, alle ore 11:00, presso la Chiesa di San Ferdinando in piazza Trieste e Trento 

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