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Crisi Covid, il vademecum di Confesercenti per salvare piccole e medie imprese della Campania

Dieci i punti messi elaborati dalla Confederazione e sottoposti alla Regione Campania. Introiti fino al 70% in meno rispetto al 2019

Confesercenti Campania ha inviato alla Regione 10 proposte per sostenere turismo e commercio altrimenti - avverte l’organismo presieduto da Vincenzo Schiavo - molte imprese non ce la faranno. Le stime, infatti, indicano una riduzione degli introiti fino al 70%.

«Per almeno due mesi le attività hanno incassato zero - spiega Vincenzo Schiavo – perché per il 2020 avranno un fatturato, come minimo, dimezzato del 50% rispetto al 2019 e inoltre, con le regole del distanziamento sociale, in ristoranti, alberghi e stabilimenti balneari, ci sarà una riduzione dei posti del 50-60%: significa che saltano completamente i “business plan” delle nostre aziende».

Per evitare la distruzione del tessuto produttivo locale, per Confesercenti Campania è indispensabile il sostegno alle aziende del commercio e del turismo, rimaste inattive rispettivamente nel 92% e nel 100% in queste settimane di lockdown, con azzeramento dei fatturati da febbraio in poi. E' a fine aprile quindi che, in base alle stime di Confesercenti Campania, la spesa delle famiglie nella nostra regione raggiungerà il punto di massima contrazione, con una flessione su base mensile fino a 2 miliardi. Nei primi quattro mesi dell’anno, la perdita cumulata raggiungerebbe gli 8 miliardi. E' evidente che l’emergenza sanitaria rischia di diventare una vera e propria catastrofe economica.

Nel comparto turistico, in particolare, la perdita viene stimata in 20 milioni di euro al giorno, che arrivano a 30 milioni nella settimana di Pasqua e con l’avvicinarsi dell’estate. «Rispetto al 2019 il fatturato delle attività turistiche e del commercio – spiega Vincenzo Schiavo - si è ridotto da un minimo del 50% sino a punte, molto diffuse, di 60% e 70%. Una contrazione che non riguarda solo alberghi e ristoranti, ma anche agenzie di viaggi, guide turistiche, bus e autotrasportatori, villaggi, residence e stabilimenti balneari. Va da sé che, senza un sostegno che noi chiediamo alla Regione Campania, con il 30% del fatturato la maggior parte di tali attività fallirà. Nella cosiddetta “fase 2” vogliamo scongiurare la morte di molte aziende, per sopravvivere la Regione deve essere al nostro fianco».

Confesercenti chiede quindi l'istituzione di un “osservatorio sul turismo”, cioè un tavolo tecnico di concertazione formato dai referenti istituzionali della Regione con il coinvolgimento diretto degli operatori del settore che collaborino alla stesura di “Linee Guida” per la “fase 2”: «una cabina di regia – dice Schiavo – è necessaria per ripartire».

Ecco quindi le dieci proposte di Confesercenti Campania :

  1. Costituzione di un Fondo di Emergenza per il turismo, attraverso cui riconoscere alle imprese un indennizzo proporzionale al decremento di fatturato registrato.
  2. Esclusione della responsabilità civile e penale per i titolari delle aziende ricettive per ipotesi di contagi COVID-19 diagnosticati all'interno della struttura, data l’impossibilità di certificare il luogo ed il tempo di tale contagio
  3. Estensione della cassa integrazione in deroga fino al 31 dicembre 2020.
  4. Cancellazione imposte, oneri e tasse locali fino a Dicembre 2020
  5. Blocco delle utenze di ogni genere per tutto il 2020
  6. Sostegno proattivo agli imprenditori fino a dicembre 2020
  7. Defiscalizzazione: compensazione dell’iva (contributo a supporto per l’abbattimento della aliquota iva) sul turismo, trasporto e servizi su tutto il territorio campano con istituzione del “Bonus vacanza”
  8. Proroga del credito di imposta sugli affitti
  9. Finanziamento regionale al 100% dei dispositivi di sanificazione e protezione
  10. Incentivi per la realizzazione di portali online

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