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Emilio Fede, permesso negato per tornare a Napoli dalla moglie: "Boss mafiosi trattati meglio"

La dura denuncia del giornalista, che indirizzerà una missiva al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Emilio Fede si rivolgerà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella perché la magistratura possa tornare indietro sulla decisione di non concedere, allo storico direttore del Tg4, il permesso di recarsi a Napoli dove vive la moglie.

Fede, in un'intervista al Roma, spiega con amara ironia: "Sono intenzionato a a scrivere al presidente per dirgli: con ricordo ed affetto le segnalo il mio  nuovo indirizzo, una lapide al cimitero". Il giornalista ha scontato una condanna a 4 anni e 7 mesi agli arresti domiciliari nella sua abitazione a Milano, e dovrebbe iniziare a breve un periodo di lavoro ai servizi sociali di quattro anni.

Con lo scattare della Fase 2, aveva chiesto un permesso di cinque giorni per andare ad Arezzo, dove vivono la figlia ed un nipote, e a Napoli, dove invece vive sua moglie. Un permesso però che non gli è stato accordato.

Fede contestualmente polemizza a proposito delle recenti scarcerazioni di mafiosi: "Ho rispettato con rigore tutte le norme, e rispetterò anche il lavoro ai servizi sociali. Vorrei almeno rispetto - aggiunge - per mia moglie, ex senatrice, persona perbenissima. Sono un garantista ma i mafiosi sono persone perbene rispetto a me che, evidentemente, sono un delinquente comune".

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