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"Divieto pizzetta" in vigore, ma in strada non cambia nulla

I cittadini sembrano ignorare l'ultima ordinanza di Vincenzo De Luca che proibisce di consumare cibo in spazi pubblici. Nessun controllo. I commercianti: "Perché penalizzare sempre noi?"

L'immagine, che apre il video, del ragazzo che mangia una pizza fritta davanti alla Prefettura di Napoli mentre gli passa accanto un poliziotto è l'icona della giornata in cui è entrata in vigore l'ordinanza regionale di divieto di consumare cibi in strada. Il giovane, con fare non curante, mangia la sua pizza da asporto a pochi passi da polizia e carabinieri, senza che nessuno gli dica nulla. 

E' la rappresentazione di qualcosa impossibile da controllare. La conferma si ha passeggiando a ora di prando in via Toledo. Centinaia di persone mangiano pizzette, fritture, panini, mentre passa la volante della polizia municipale. Una sorta di silenziosa resistenza che Napoli ha riservato al provvedimento voluto da Vincenzo De Luca. 

Alcuni commercianti, comunque, assicurano che un calo delle vendite c'è stato, soprattutto per i venditori che hanno rispettato alla lettera l'ordinanza e hanno tolto anche gli sgabelli per il consumo veloce dei loro prodotti: "I clienti si sono dimezzati - spiega Francesco, titolare del punto vendita Ciao Pizza di via San Carlo - Forse era meglio restare addirittura chiusi. In questo modo, il presidente ci ha lasciato la scelta di decidere tanto dalla Regione non arriverà un solo euro. Poi, la legge dovrebbe essere uguale per tutti, mentre vedo che ci sono molti commercianti furbetti che lasciano i clienti mangiare nei pressi del loro locale". 

Colpito dall'ordinanza anche Antonio, lo storico acquafrescaio di piazza Trieste e Trento. Non gli resta che vendere l'acqua perché spremute di arance e limoni sono fuorilegge: "E perché - si chiede - il limone stringe la pancia? Mi dovrebbero dare una medaglia, io qui vendo salute a chi di solito mangia male". 

  

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