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De Luca: "Comportiamoci come in lockdown o a Natale saremo zona strarossa"

Il governatore della Campania presenta i dati grazie ai quali la regione è in zona gialla, ma sottolinea: "Paradossalmente, corriamo il rischio di dover chiudere tutto a Natale e Capodanno"

"La Campania è in zona gialla, una classificazione che ha generato qualche sorpresa. A me, premetto, il posizionamento non fa né caldo né freddo visto che proseguiremo con quanto programmato". È così che esordisce Vincenzo De Luca nella sua consueta diretta sull'emergenza sanitaria del venerdì. Nel proprio monologo - ancora una volta senza possibilità di domande dei giornalisti - il numero uno di Palazzo Santa Lucia ha sottolineato le ragioni che hanno fatto sì venissimo classificati come "zona gialla", attaccato de Magistris, rivendicato con orgoglio le distanze dall'Esecutivo in fatto di strategia per contenere il contagio.

La stoccata a de Magistris: "Sindaci usati come lo scemo del paese"

"Per due mesi siamo stati aggrediti dai media, che hanno descritto una sanità falsa e poi hanno finto di sorprendersi. Ancora in questi giorni - prosegue il governatore riferendosi non troppo implicitamente al sindaco di Napoli Luigi de Magistris - c'è qualche imbecille che va in giro in tv solo per parlare male di Napoli e Campania, sindaci che magari non hanno alzato un dito per mettere ordine, controllare la movida, contenere il contagio nella loro città. Persone che vengono usate come 'lo scemo del paese', per parlar male di Napoli e Campania".

Nel sottolineare quanto fatto fin qui, e invitare ad esserne orgogliosi, De Luca torna a parlare di miracolo. "Nel sorprendersi del nostro essere zona gialla, alcuni mi ricordano Totò e Peppino vestiti di tutto punto a Milano, dove non faceva caldo ma Totò diceva: 'A Milano deve fare freddo, sarà un caldo freddo!'. Ecco, la Campania doveva per forza essere terra di disastro. È la ragione per cui lancio un appello all'orgoglio di napoletani e campani, orgoglio per quello che stiamo facendo. Un ennesimo miracolo campano del quale dobbiamo essere orgogliosi".

"Linea diversa rispetto a quella del Governo"

De Luca rimarca anche le distanze con l'Esecutivo. "La Campania ha da sempre scelto la linea della prevenzione. Siamo per densità abitativa la regione più a rischio del Paese, quindi non possiamo aspettare il momento dell'esplosione incontrollabile del contagio, ma dobbiamo intervenire prima. È più difficile, con una situazione tranquilla è più duro attuare restrizioni, ma la prevenzione è questo. Ed è per questo che abbiamo preso decisioni prima di altri, come i tamponi a chi proveniva dall'estero, come la chiusura delle scuole, è per questo motivo che abbiamo anticipato la campagna di vaccinazioni per l'influenza al primo ottobre". "La linea del Governo è un'altra - ha quindi aggiunto il presidente della Campania - cioè a mano a mano che cresce il contagio prendere misure restrittive. Avrei preferito una linea unitaria di rigore per tutto il Paese, un lockdown di un mese anziché un calvario di ordinanze e decreti, che ha creato conflitti tra categorie e conflitti anche territoriali. I due vettore di trasmissione del contagio sono la scuola e la movida. Hanno fatto a lungo scelte diverse, non coraggiose. Adesso con ritardo si corre ai ripari".

Dal governatore dettagli anche su quanto fatto nelle ultime settimane o in programma a breve, sempre a proposito di prevenzione: "Abbiamo quasi completato il lavoro perché l'esito dei tamponi venga comunicato in 24 ore. Dalla prossima settimana saremo pronti a trasmettere a Roma automaticamente tutti i dati, saremo la Regione più trasparente d'Italia. Ci sono tre o quattro regioni nel Paese che hanno cominciato la campagna di vaccinazione anti-influenzale in anticipo, il primo ottobre. Tra queste ci siamo anche noi. Altre anche quasi un mese dopo di noi. È la nostra linea di anticipare, concentrarci sulla prevenzione".

Campania zona gialla, i dati. "Abituati a combattere a mani nude"

A proposito della classificazione come di zona a rischio minore rispetto ad altre d'Italia, De Luca ha snocciolato dati.
"Parliamo dei numeri. I ricoveri oggi sono 5318 in Lombardia, 3700 in Piemonte, 1700 in Campania. In terapia intensiva ci sono 522 persone in Lombardia, 249 Piemonte e 174 in Campania. Le nostre terapie intensive sono occupate al 28, 29%, altrove il dato è molto più alto. Deceduti: 18mila in Lombardia, 4.530 in Piemonte, 766 Campania. Abbiamo il tasso di mortalità più basso fra le grandi regioni. Abbiamo 23,9 ricoverati ogni 100mila persone, la Lombardia ne ha 39, il Piemonte 61, la Liguria 67, la Valle d'Aosta 116". Il tutto però con una sanità che ha risorse ben diverse: "La Lombardia ha 100mila persone che lavorano nel comparto sanità, il Piemonte 55mila con un 1,5 milioni in meno di abitanti rispetto a noi. Noi in Campania 43mila". "Avevamo chiesto 600 medici e 800 infermieri in più - torna su un suo cavallo di battaglia il governatore - Ne abbiamo avuti, dalla Protezione civile, rispettivamente 21 e 68. Ci siamo abituati a combattere a mani nude"

"Ai dipendenti della sanità va il primo ringraziamento - prosegue il governatore - Stanno facendo un lavoro straordinario, in qualche caso eroico. I dati finali che riguardano la situazione ospedaliera sono questi. Abbiamo 600 posti in terapia intensiva disponibili, rispetto a 174 ricoveri. Fra due mesi ne saranno disponibili 800. Complessivamente, tra pubblico e privato, abbiamo 3.600 posti letto disponibili. Ieri ho visto delle immagini di un ospedale del torinese, con dei materassini a terra nei corridoi. Se si fosse vista a Napoli quell'immagine sarebbe stata la fine del mondo".

Il paradosso della "zona strarossa". Appello ai sindaci

Essere stati classificati tra le regioni meno in difficoltà però può avere, secondo De Luca, conseguenze negative. "Dobbiamo consolarci? No, anzi, dobbiamo essere ancora più determinati - prosegue infatti l'inquilino di Palazzo Santa Lucia - Credo che rischiamo un paradosso. Oggi chi è in zona rossa protesta perché si sente bersagliato, ma probabilmente potrà aprire le attività da qui ad un mese. Noi invece corriamo il rischio di dover chiudere tutto a Natale e Capodanno. Per questo dobbiamo essere ancora più attenti, così come possiamo immaginare di entrare in zona rossa tra una settimana se abbiamo comportamenti irresponsabili.

I dati che abbiamo oggi in Campania ci devono preoccupare - va avanti De Luca, che sottolinea tra gli altri i 1046 positivi odierni di Napoli, e i 116 di Giugliano - Dobbiamo tenere gli occhi aperti altrimenti andiamo in zona strarossa se non facciamo tutti insieme uno sforzo collettivo. Faccio un appello ai sindaci perché riducano almeno del 50% la mobilità. Se ci sono comportamenti responsabili conteniamo il contagio, altrimenti c'è da soffrire. Possiamo chiedere per un mese ridurre la mobilità inutile e indossare sempre le mascherine? Chiedo anche alle forze dell'ordine di essere rigorosi nei controlli, che dopo le 22 non ci sia anima viva in giro, soprattutto nei fine settimana.

Capitolo scuola: "La battaglia dovrebbero essere i congedi"

De Luca ricorda i contagi nelle scuole del quartiere Vomero-Arenella, già resi pubblici dall'Unità di crisi nel corso della polemica che il governatore aveva avuto con le madri dei piccoli studenti. "Per quanto riguarda la scuola manteniamo le misure restrittive. Penso che avremmo dovuto fare una sola battaglia, cioè l'approvazione dei congedi parentali per le mamme lavoratrici dipendenti e il bonus babysitter per le lavoratrici autonome. È una proposta che abbiamo fatto solo noi. Con questi dati la battaglia è chiedere di mettere in sicurezza le scuole e di chiedere di approvare il congedo parentale per le mamme. Mi auguro che il Governo prenda questa misura che è l'unica e seria utile per salvaguardare i bambini, le famiglie e dare un aiuto economico alle mamme".

L'appello finale: "Fate come se ci fosse il lockdown"

De Luca conclude con un appello ai campani. "Siate rigorosi, rimanete il più possibile a casa - sono le parole del governatore - Comportatevi come se ci fosse il lockdown, diamo noi questa prova di autodisciplina e spirito civico. Abbiamo già dimostrato in primavera di essere capaci di comportarci con principi di rigore e responsabilità, facendo meravigliare con la nostra tenuta l'Italia, l'Europa e il Mondo. È quanto mi aspetto nei prossimi giorni da tutti voi. Dobbiamo essere uniti, responsabili, e continuare a condurre questa battaglia con orgoglio".

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