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Covid, De Luca: "Prudenza e uso continuo della mascherina. Non vorrei arrivare ad ottobre e ricominciare"

Il presidente della Regione ha commentato l'aumento dei contagi in Campania negli ultimi giorni: "I numeri sono sotto controllo, ma ne usciamo se siamo prudenti perchè, a primavera e in estate, ci sarà un rimescolamento sociale"

"Noi siamo un paese strano, nel quale dire le cose giuste e serie è sempre difficile. E' sempre più facile dire 'liberi tutti' o 'è cominciata la ricreazione'. Vorremmo tutti quanti andare in giro per l'Italia e per il mondo, fare quello che ci piace. Il nostro obiettivo è sempre quello: aprire tutto, aprire le attività economiche e culturali, ma aprire per sempre. Non aprire per poi chiudere fra due mesi. Dobbiamo avere ancora un elemento di prudenza perchè da una settimana stanno aumentando i numeri delle occupazioni delle terapie intensive e anche quelli dei ricoveri. Quindi, almeno l'uso della mascherina, deve essere continuo. E' un piccolo sacrificio, ma è un elemento prezioso di prevenzione, al quale non dobbiamo rinunciare. Ne stiamo uscendo, non dobbiamo drammatizzare. I numeri sono sotto controllo, ma ne usciamo se siamo prudenti perchè, a primavera e in estate, ci sarà normalmente un rimescolamento sociale, la gente va in giro, le ferie, si esce con il bel tempo, ma non vorrei arrivare poi ad ottobre e ricominciare con la vecchia storia". Così Vincenzo De Luca, parlando con la stampa, ha commentato l'aumento dei contagi da Covid-19 in Campania negli ultimi giorni.

Il presidente della Regione ha fatto anche il punto della situazione sull'accoglienza dei profughi provenienti dall'Ucraina e sull'organizzazione a livello sanitario: "Noi ci prepariamo anche ad accogliere un'ondata di profughi dall'Ucraina. Dal punto di vista sanitario è un altro problema perchè l'80% degli ucraini non è vaccinato e soprattutto dobbiamo affrontare un problema che riguarda i bambini, perchè in quel paese non c'è la vaccinazione obbligatoria e quindi dobbiamo stare attenti a vaccinare tutti i bambini. Vi è, inoltre, una percentuale elevata di patologie di tubercolosi e di epatite e quandi, accanto al dovere di solidarietà e di accoglienza che è un dovere assoluto, dobbiamo mettere in campo anche iniziative di prevenzione, di vaccinazione di tutti per evitare che si diffondano focolai di contagio nel nostro paese. Sono tempi complicati, pensavamo di essere usciti dall'emergenza Covid, poi la guerra, il contagio: bisogna avere pazienza e prudenza, ovviamente".

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