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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Covid, De Luca: "Questo è un primo avvertimento, responsabili o ci saranno conseguenze"

Il governatore annuncia una stretta riguardante l'obbligo di mascherine su mezzi pubblici e nei negozi. E striglia gli esponenti delle forze dell'ordine: "Si sono rilassati anche loro"

"Niente di drammatico, situazione sotto controllo, ma a condizione che da oggi sia raddoppiato il senso di responsabilità". Così Vincenzo De Luca nell'ormai consueto punto social del venerdì sull'emergenza Coronavirus.

"Un avvertimento" e la nuova stretta

"Voglio lanciare un primo avvertimento. O registriamo un incremento della responsabilità o in una o due settimane saremo costretti a prendere decisioni drastiche – spiega il governatore – Com'è possibile vedere abbiamo una situazione di rilassamento generalizzato e dobbiamo iniziare a prendere decisioni, prendiamo un primo passo verso un maggior rigore".

Il primo passo verso il maggior rigore De Luca lo ha praticamente già annunciato. Oggi nella riunione della task force "verificheremo – ha spiegato – se è necessario prendere altri provvedimenti. Dobbiamo convincerci che piccoli sacrifici oggi ci eviteranno grandi sacrifici domani".

Bisogna "bloccare mezzi pubblici con persone senza mascherine. Per i traghetti inizia a funzionare. È obbligatorio sui moli indossare la mascherina, così come sulle navi. Daremo disposizioni perché se sui pullman o treni c'è anche uno solo senza mascherina il mezzo va bloccato e l'irresponsabile invitato a uscire altrimenti si chiamano le forze del'ordine". Stretta anche nei negozi: "Se in un negozio o supermercato si trova non dico un dipendente senza mascherina ma anche un cliente, quel negozio deve essere chiuso immediatamente".

De Luca prende di mira direttamente le forze dell'ordine: "Devono sintonizzarsi di nuovo su di un clima adeguato al problema perché il rilassamento è generale e riguarda anche loro, che dovrebbero essere le prime a intervenire nelle operazioni di controllo".

La relazione degli epidemiologi

"Oggi i nostri epidemiologi illustreranno la loro relazione sullo stato dell'epidemia – ha spiegato il presidente della Campania – Quando abbiamo deciso di aprire l'Italia a inizio giugno il Governo ha fatto una valutazione realistica, e abbiamo aperto tutte le attività economiche e la mobilità. La scelta è stata fatta tenendo conto di ragioni economico-sociali e per ragioni psicologiche. Cioè diventava complicato protrarre ulteriormente i vincoli. Si sapeva che riaprendo ci sarebbe stato un incremento di contagi. L'abbiamo detto: la Fase 2 era la fase di gestione, di convivenza col problema. Ancora oggi la situazione non è drammatica, l'incremento di contagio era previsto. Possiamo vivere tranquillamente se i nostri concittadini saranno responsabili. Altrimenti ci faremo male e rischiamo di non arrivare a settembre".

In base alla relazione, De Luca ha descritto "in termini oggettivi la situazione in Campania al momento. Dal 19 al 26 giugno abbiamo registrato zero contagi, fermandoci su circa 4.660 contagi. Per alcuni giorni siamo andati avanti così. A tre settimane dall'apertura totale della mobilità fra le Regioni e fra i Paesi esteri, abbiamo avuto un progressivo incremento. Dal 26 giugno a oggi, in un mese, abbiamo registrato una crescita lineare che ha portato a 208 contagi. Dal 28 giugno al 10 luglio, 91 di questi sono la risultante di uno screening che abbiamo fatto a Mondragone. Lì abbiamo preso misure drastiche e abbiamo spento il focolaio. Nella zona del Serino c'è stato un altro piccolo focolaio, così come nel campo rom di Secondigliano, entrami spenti. A Salerno e provincia li stiamo spegnendo". "Insomma – prosegue – Abbiamo piccoli focolai d'importazione che hanno portato a focolai locali. Un incremento che è determinato dall'apertura totale delle frontiere e dal fatto che non si usi a sufficienza la mascherina né ci si lavano sempre le mani".

"Adesso, in periodo estivo, serve un'attenzione in più dato che abbiamo delle realtà internazionali esposte, come Capri, Ischia, Sorrento, Amalfi. Dobbiamo essere rigorosi – ha proseguito – Questa settimana l'Rt è dello 0,9, siamo sotto l'1 e va bene. Per capirci definitivamente: dobbiamo reggere fino a marzo, e per farlo tenendo in piedi le attività economiche e culturali, cioè convivendo col contagio, servono comportamenti responsabili. La convivenza diventa impossibile se c'è chi pensa che il contagio è superato".

La riapertura della scuola

De Luca è tornato a parlare anche del ritorno a scuola. "Ci stiamo ovviamente preparando alla riapertura dell'anno scolastico e dobbiamo essere pronti a fare con le nostre forze – spiega – Il governo si è impegnato a fare centinaia di migliaia di screening sierologici ma vogliamo prepararci anche noi per sicurezza. Dobbiamo essere pronti a garantire in maniera assoluta la serenità per docenti, personale, ragazzi".

Il piano socio-economico

"La Campania si sta muovendo da mesi su di un doppio piano, ovvero stiamo dedicando la stessa attenzione al problema sanitario e a quello economico-sociale – ha quindi spiegato il governatore – Questo perché siamo una regione che registra quasi un 50% di disoccupazione giovanile, quindi abbiamo un compito più difficile che altrove. Parliamo di un piano socio-economico dal valore di un miliardo di euro, ma agli organi di stampa appassiona più il pettegolezzo. Noi però a questo piano ci appassioniamo. Potete fare un paragone tra le nostre misure e quelle prese da altri soggetti istituzionali. Intanto rivendichiamo con orgoglio la più grande operazione sociale del Mezzogiorno, ovvero iniziato a realizzare un piano per il lavoro diretto a 10mila giovani, i primi 2500 stanno questo mese iniziando a lavorare. Entro maggio faremo per loro i contratti a tempo indeterminato. Nel contempo è partito un nuovo concorso per 600 assunzioni per i centri per l'impiego. Stiamo lavorando per dare lavoro ai nostri giovani.

"Lavoriamo anche per aprire i cantieri – ha aggiunto – dare respiro all'economia, alle nostre aziende. Abbiamo deciso di anticipare i saldi a questa settimana i saldi. La conferenza delle regioni voleva aprire ad agosto, io ho proposto che ogni regione avesse possibilità di scegliere. Appena mi hanno comunicato di aver accettato la proposta, ho fatto partire i saldi".

"Stiamo risanando le ferite che hanno rovinato la nostra immagine internazionale, quella dei rifiuti e quella dell'inquinamento del mare. Abbiamo consegnato i lavori per l'impianto Stir di Caivano così che si cancellino le ecoballe. Abbiamo a oggi rimosso le prime 800mila tonnellate, con questo impianto 1,2 milioni di tonnellate diventerà combustibile. Abbiamo ancora un anno e mezzo di lavoro davanti, ma alla fine di questo avremo ripulito la Campania. Fino a 3 anni fa i rifiuti si potevano portare all'estero, oggi tutti hanno chiuso le frontiere, ma noi nonostante tutto stiamo andando avanti. Per la prima volta abbiamo un piano regionale che non prevede nuovi termovalorizzatori. Qualcuno venne a raccontarci che ne voleva fare 5 qui – ha quindi aggiunto citando una proposta che fece a Napoli Matteo Salvini da ministro dell'Interno – non ha ancora detto dove vuole farli e con i soldi di chi. Noi abbiamo un piano dei più avanzati dal punto di vista ambientale. Ci sono tutte le condizioni per eliminare la sanzione europea ancora presente, a carico dell'Italia, di 120mila euro al giorno. E abbiamo completato i lavori per il depuratore di Cuma, questo mentre sono in corso i lavori di potenziamento di altri depuratori, Marcianise, Regi Lagni, Napoli Nord, Acerra".

Un accenno anche a quanto fatto sul fronte trasporti pubblici, con stoccata a Caldoro suo avversario alle regionali: "Abbiamo acquistato 1000 pullman nuovi e 120 treni nuovi di cui 24 già consegnati. Altri 37 treni verranno consegnati e continueremo con uno ogni due mesi. C'è stato un ricorso all'esito della gara per Eav, ma altri 65 treni nuovi andranno in servizio sulla linea della Circumvesuviana. Entro settembre consegnamo 400 autobus nuovi. Nella precedente gestione della Regione sono stati comprati zero pullman e zero treni".

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