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Spopola Covidzone.info, l’app che fa chiarezza sui DPCM dell’Italia divisa a colori

Dall’idea del collettivo Asusual Lab la web app per tenere traccia dei decreti e delle restrizioni adottate in Italia attraverso PC e smartphone. Tra i componenti del collettivo a creare l’app ci sono due ragazzi napoletani

La misura di suddividere l’Italia in Rosso-Arancione-Giallo per contrastare la seconda ondata del contagio dal virus e provare a scongiurare la terza, ha generato, fin dall’inizio, grande confusione acuendo i disagi e le insofferenze delle limitazioni decise dal Governo. Si aggiungono, poi, le restrizioni che le Regioni possono scegliere di dare. In questo vortice caotico all’alba delle feste natalizie è stata lanciata Covidzone.info, un’app gratuita per tenere traccia dei dpcm e delle restrizioni adottate in Italia.

Come dimostrato dalle reazioni all’ultimissimo DPCM emanato, le istituzioni sembrano dare poca chiarezza. In un periodo così instabile, dove piovono nuove regole che cambiano lo scenario di settimana in settimana, arriva la tecnologia a mettere ordine dando delucidazioni a chi non riesce più a tenere il filo tra restrizioni, divieti, coprifuoco e Covidzone.info aggiorna sulle informazioni relative agli ultimi DPCM e le restrizioni adottate.

Sviluppata in modo intuitivo per permettere la consultazione anche alle persone meno avvezze alla tecnologia attraverso, Covidzone è stata ideata in pochissimi giorni da Asusual Lab, un collettivo di giovani under 35 esperti del web, che da dopo Natale ha avuto una vera e propria esplosione, raccogliendo 2 milioni di visualizzazioni nel primo mese di vita dell’applicazione e ora conta circa 400k accessi giornalieri con utenti di età variabile.

Gloria al merito va agli ideatori: Francesca Giannino: 34 anni, laureata in economia alla Federico II di Napoli specializzata in programmazione, Giammarco Vergara, 34 anni, Reda Aissaoui, 27 anni, entrambi ingegneri del software, e Adriano De Marino, 29 anni, laureato a La Parthenope in Scienze Biologiche e attualmente impegnato in un dottorato in Computer Science alla Bocconi.

Animati dalla profonda convinzione che in un momento per l’umanità così arduo ognuno debba fare la propria parte, i quattro ragazzi mettono a disposizione il loro talento nel digitale per dare una mano. Adesso Covidzone.info è diventata una missione: i ragazzi hanno bloccato tutti gli altri progetti a cui stavano pensando per portare avanti, a titolo gratuito, la web app fino a che ci sarà bisogno, infatti continuano a lavorare a degli upgrade della piattaforma.

L’avvento del digitale nelle nostre vite e l’accelerazione nell’essere usata anche in campi ritenuti inimmaginabili prima che scoppiasse il Covid-19 ha fatto scattare la molla del team intuendo come trovare nella tecnologia una risorsa che riuscisse a dare risposte ai dubbi e lacune del momento: “Le professioni come le nostre legate al mondo digitale sono diventate ancora più richieste dal mercato del lavoro. In un contesto in cui il mondo fisico è stato letteralmente costretto a fermarsi, ci si è ben presto resi conto dell’importanza di investire in soluzioni digitali come ancora di salvezza contro il fantasma della crisi economica” spiegano Francesca Giannino e Adriano De Marino, i quali sono i napoletani del gruppo Asusual Lab, provenienti da Brusciano.

L’Intervista

Quando è nata l’esigenza di ideare quest’app?

Adriano De Marino: “Da quando il governo ha introdotto le nuove misure anti-Covid suddivise per aree di criticità, riuscire a capire di che colore fosse la propria regione e le relative restrizioni era diventato davvero complicato. Da qui la proposta di realizzare un sito dedicato che avesse tutte le informazioni a portata di mano e in un formato semplice da visualizzare sia da PC che da smartphone. Ne abbiamo parlato nel contesto del Lab e l’idea ha entusiasmato subito tutti. Quella sera nacque Covidzone, e dopo 10 notti di lavoro il sito è stato rilasciato nella sua prima versione. Abbiamo continuato quindi ad aggiungere nuove funzionalità e nel giro di un mese abbiamo raccolto 2 milioni di visualizzazioni, con un tasso di crescita costante ed esponenziale”.

Covidzone è un’app molto intuitiva dove non manca l’interazione. Come funziona esattamente?

Francesca Giannino: “Sappiamo che colori e restrizioni variano in base al giorno e all’area geografica di riferimento. Per questo motivo, la scelta più sensata in termini di esperienza utente ci sembrava quella di mettere in risalto la mappa dell’Italia e il calendario dei giorni. La mappa è suddivisa in regioni, a ciascuna delle quali è associato il relativo colore. Si può cliccare su ogni regione per visualizzare le restrizioni sia a livello nazionale che a livello locale. È possibile infatti consultare anche le eventuali ordinanze regionali in vigore. Allo stesso modo, si può cliccare su un giorno del calendario per visualizzare le relative variazioni di colori e restrizioni. Abbiamo cercato di rendere l’interfaccia e i contenuti semplici e minimali, evidenziando l’essenziale ed eliminando ogni elemento superfluo che possa distrarre inutilmente il lettore. Facciamo ogni volta delle ipotesi di interazione, consapevoli che saranno poi gli utenti a confermare o meno la bontà delle nostre scelte. Siamo quindi pronti ad adattarci di conseguenza.

Avete apportato anche delle novità inerenti alla campagna vaccino e sulle scuole l’altro tema caldo…

F.G.: “Ogni giorno ci arrivano numerosi feedback dagli utenti. Cerchiamo quindi di coniugare le nostre idee e intuizioni con le valutazioni espresse dagli utenti, conseguentemente adattiamo la nostra soluzione digitale. La scelta di dare risalto ai dati relativi alla campagna di vaccinazione e alle restrizioni relative alla riapertura delle scuole è stata il frutto di questo processo decisionale. In particolare, abbiamo percepito tantissima confusione intorno al tema delle scuole, generata dalle numerose ordinanze regionali in sovrapposizione con le scelte governative. Noi in primis abbiamo fatto molta fatica ad allinearci con i provvedimenti e abbiamo trascorso un intero week end a rincorrere la legge”.

Adriano De Marino-2

Alcune regioni, come la Campania, in genere, emanano ordinanze più restrittive. In questi casi che tipo di informazioni sono fornite?

A. De. M.: “Caratteristica fondamentale di Covidzone è il fatto di unire in un unico punto le informazioni principali provenienti da diverse fonti. Cerchiamo quindi di raccoglierle in maniera chiara e semplice. Attualmente Covidzone integra queste funzionalità: cliccando su una regione specifica è possibile infatti consultare anche le ordinanze regionali che vanno a unirsi a quelle nazionali”.

Con il nuovo Dpcm lo scenario si complica generando divisioni ancora più forte oltre che caos. Come state lavorando su questo versante?

A.De. M.: “Covidzone è in continua evoluzione. Ogni qual volta viene emanato un nuovo decreto, iniziamo da subito ad aggiornare il sito cercando di allinearlo alla nuova normativa nel minor tempo possibile. Stiamo lavorando con l'obiettivo di migliorarlo costantemente e aggiungere informazioni sempre più complete in modo da avere un quadro globale delle restrizioni vigenti”.

La confusione è risultata essere l’altro elemento di queste settimane e non sembra diminuire. Anche questo avrà contribuito la diffusione dell’app. La tecnologia quindi può arrivare laddove l’establishment potrebbe metter un divario con le persone?

F.G.: “Lì dove regna la confusione, ciascuno di noi può dare il proprio contributo attivo per aiutare a mettere ordine, in base alle proprie possibilità e competenze. Viviamo in una società caratterizzata da fenomeni negativi di hate speech e forti spinte individualistiche e molto spesso guardiamo ai fatti del mondo come se fossimo degli spettatori passivi di una serie tv. Credo invece che il nostro compito non si possa limitare a quello di esprimere una valutazione positiva o negativa di quello che abbiamo visto, ma possiamo metterci in discussione e domandarci cosa noi possiamo fare. In questo senso, la tecnologia può essere un’arma a doppio taglio, così come ogni altro strumento a disposizione dell’uomo. Noi abbiamo deciso di utilizzarla con l’obiettivo preciso di rendere la legge accessibile a tutti sia nei contenuti che nelle modalità di fruizione. Se è vero che la legge non ammette ignoranza, è ancor più vero che bisogna fornire a tutti gli strumenti adatti per conoscerla e rispettarla”.

Potrebbe esserci il rischio di generare ancora di più un digital divide nella società, altro problema sorto durante la pandemia?

A.De .M.: “Creare prodotti semplici e intuitivi è il nostro primo obiettivo. Grazie a questa filosofia, vorremmo riuscire a colmare quel gap digitale che è stato ancor più evidente durante la pandemia. La vera sfida per noi è riuscire a creare soluzioni digitali che siano alla portata di tutti”.

Oltre a voler essere d’aiuto, quali adesso le ambizioni? A Cosa aspirate?

F.G.: “Nasciamo come Lab, spinti dalla volontà di sperimentare nuove soluzioni digitali, non necessariamente ancorate a logiche di business (come dimostra il caso Covidzone). Vogliamo semplicemente continuare su questa strada e riuscire a tradurre in chiave digitale dei problemi più o meno complessi che individuiamo quotidianamente, puntando sempre sulla semplicità di utilizzo. Sappiamo che nel lungo termine il mercato premia le soluzioni di qualità, aspiriamo quindi di esserne all’altezza”.

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