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Rione Sanità, vaccino anti-covid anche per migranti e homeless

Centinaia di adesioni per l'iniziativa del Centro Gocce di carità nel Convento dei missionari vincenziani: "In questo luogo aiutiamo a superare ostacoli linguistici e paura"

C'è una fascia di popolazione che fino a oggi è rimasta ai margini di tutte le misure anti-Covid. Si tratta di senza fissa dimora, migranti con poca dimestichezza con la lingua, apolidi. Persone che hanno trovato accoglienza e, soprattutto, una dose di vaccino nel Convento dei missionari vincenziani. 

In questo luogo nel cuore del Rione Sanità, infatti, il Centro Gocce di carità ha avviato un progetto per l'accesso alla vaccinazione anche di chi deve affrontare ostacoli culturali: "C'è chi non comprende la lingua - spiega Bianca Iengo, responsabile del presidio vaccinale e direttrice del Centro Gocce di carità - c'è chi non è in grado di produrre la documentazione, chi semplicemente ha paura perché non ha nessuno a cui chiedere spiegazioni. Noi conosciamo queste persone per le attività che svolgiamo ogni giorno. Loro si fidano di noi e anche un momento delicato come questo viene affrontato con maggiore sollievo". 

Il progetto viene portato avanti con l'aiuto di numerosi volontari: "Ci sono due medici che si alternano nell'arco della giornata - afferma Alfonso Barbarisi, presidente dei Docenti universitari cattolici - Poi, ci sono decine di volontari e mediatori culturali. In Italia l'assistenza sanitaria è universale e noi non abbiamo alcuna remora a garantirla chiunque la richieda".  

La priorità è quella di accogliere le richieste di chi non ha ancora cominciato il ciclo vaccinale: "Fino a oggi - prosegue la Iengo - sono tutte prime dosi. Ma non escludiamo di poter diventare un punto di riferimento anche per chi dovrà fare la terza inoculazione nelle prossime settimane". 

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