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Ivan Gentile, virologo Federico II: "Ho pagato il prezzo alla malattia, ora voglio tornare nel mio reparto"

Clinicamente guarito il direttore dell'Unità operativa complessa di malattie infettive dell'Azienda ospedaliera universitaria Federico II. In queste settimane ha continuato a lavorare da remoto, nonostante il CoVid

Ivan Gentile, 48 anni, primario e docente di malattie infettive dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli può finalmente tornare a condurre in prima linea, nel suo reparto, la guerra contro il CoVid. A dare l'annuncio ufficiale il Policlinico federiciano.

Il Professor Gentile, tra i primi ad avvisare sull'importanza di corrette regole comportamentali e d'igiene per contrastare la diffusione dell'epidemia, aveva contratto il Coronavirus prima del lockdown, all'inizio del mese di marzo e non da un paziente, ma certamente per contatto con una persona asintomatica. "Se si considera l'elevata contagiosità del nuovo Coronavirus e il fatto che circa l'85 per cento dei malati CoVid non presenta sintomi evidenti - dice a NapoliToday - è facile capire l'importanza fondamentale del lockdown e dell'isolamento sociale per evitare l'infezione che può arrivare da qualsiasi persona. I prossimi giorni saranno fondamentali per tutti noi".

Nonostante il CoVid, con sintomi come astenia, inappetenza, febbre, il Prof. Gentile è sempre stato in contatto con il suo reparto ed i suoi operatori: "Il mio pensiero è costantemente rivolto a loro. Mi sento di dire che quella contro il virus è una vera e propria guerra. Abbiamo un reparto CoVid che lavora a ritmo serrato, con pazienti che presentano diverse criticità, compresi alcuni grandi anziani - racconta - anche se in medicina il rischio "zero" non esiste, voglio evidenziare che grazie ai rigidi protocolli adottati non c'è stato alcun caso di medici né operatori contagiati. Un risultato che richiede impegno, professionalità, disciplina e energie.  Spero che quando l'epidemia finirà ci si ricordi di quanto hanno fatto in queste settimane operatori sanitari, medici e ricercatori e non si dimentichi l'importanza del Servizio sanitario nazionale perché  questa non è la prima pandemia che ci troviamo ad affrontare e sicuramente non sarà neanche l'ultima".

Coronavirus, le notizie di oggi 12 aprile 2020

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