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Il Comune salva il dormitorio per senza tetto con 120mila euro

La struttura "Comunità delle Genti" dispone di 32 posti letto, con mensa e bagni. Il primo gennaio avrebbe chiuso per mancanza di finanziamenti. L'Amministrazione investirà 120mila euro

Il 1 gennaio 2022 la Comunità delle Genti avrebbe dovuto chiudere i battenti. Per garantirne la sopravvivenza, il Comune di Napoli ha messo sul piatto 120mila euro in soluzioni mensili. La struttura, in via Peppino De Filippo, è gestita dalla Fondazione Ritiro di Santa Maria del Gran Trionfo. Inaugurata dall'ex vescovo di Napoli Crescenzio Sepe, può ospitare 32 senza fissa dimora. E' dotata di camere da letto per due persone con bagno annesso, una mensa, una cucina e un'ampia terrazza che affaccia su un giardino a disposizione degli ospiti. 

A minacciare la sopravvivenza della Comunità, sarebbe stato il mancato rinnovo del finanziamento da parte della Curia partenopea, la cui guida è passata nel frattempo da Seppe a Mimmo Battaglia. "Si credo che il problema possa essere stato questo - conferma Luca Trapanese, assessore comunale alle Politiche sociali - Il periodo è difficile per tutti, quindi è giusto che enti e istituzioni collaborino. Oggi, a Napoli, abbiamo circa 400 posti per senza fissa dimora. Sono pochi se pensiamo che la stima delle persone che vivono in strada è di circa 1.800 unità". 

Il sindaco Gaetano Manfredi ha assicurato che il Comune ha un piano per aumentare l'offerta, specificando che l'emergenza homeless non si affronta solo con i posti letto: "C'è un lavoro da fare con l'aiuto delle associazioni e degli assistenti sociali per convincere queste persone a dormire al coperto. Dobbiamo pensare a una nuova accoglienza di queste persone, che possa immaginare anche un loro reinserimento in società". 

Intanto, da registrare l'incendio nell'ex mercato ittico, luogo in cui senza fissa dimora e migranti trovano rifugio dalle intemperie. I motivi non sono ancora chiari, ma fortunatamente non ci sono state conseguenze gravi: "Non ci sono feriti - conferma Trapanese - però è un campanello d'allarme che ci ricorda come sia necessario dare risposte più rapide. In quell'area c'è già un progetto per destinare una parte della struttura a ricovero, dobbiamo accelerare". 

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