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Inaugurata la Casina del boschetto: "Sarà un museo della biodiversità del mare"

La struttura all'interno della Villa Comunale di Napoli è stata ristrutturata dalla Stazione Anton Dohrn in collaborazione con il Comune. Apertura prevista dopo l'estate 2021

Risorge dalle ceneri la Casina del boschetto, all'interno della Villa Comunale. Ospiterà il Centro Darwin Dohrn sulla storia e biodiversità del mare, che sarà aperto dopo l'estate 2021. La struttura, opera di Luigi Cosenza, un tempo era il Circolo della stampa napoletana. La struttura, di proprietà del Comune di Napoli, è stata oggetto di lavori di restauro finanziati dal Programma Operativo Regionale Campania 2000-2006 e dal Bilancio comunale, poi interrotti per lungo tempo da una serie di ricorsi e contenziosi

L’immobile è stato affidato nel 2015 alla Stazione Zoologica Anton Dohrn, la quale ha avviato una nuova fase. I costi dell’intervento sono stati sostenuti dalla SZN con il supporto del Ministero dell’Università e Ricerca per un totale oltre 2 milioni di euro a cui si aggiungono i costi per l’allestimento museale che supereranno complessivamente il milione di euro. Il Centro scientifico-culturale sarà aperto al pubblico e dedicato alla divulgazione della ricerca marina della Stazione. Dedicato alla divulgazione scientifica sull’ambiente marino nella prospettiva dell’evoluzione della vita sulla Terra e alla sensibilizzazione culturale sulla “risorsa mare”, il Museo Darwin-Dohrn completa il processo di riqualificazione, restauro e rifunzionalizzazione della “Casina del Boschetto” deliberato nel 2015 dall’Amministrazione del Comune di Napoli. 

All’interno del DaDoM i visitatori percorreranno un viaggio negli oceani attraverso il tempo sulle orme di Darwin e Dohrn in cui scopriranno come gli organismi si siano adattati a tutti gli ambienti marini. In questa passeggiata nel tempo e nella ricerca, il pubblico incontrerà le forme primordiali di vita comparse negli oceani oltre 3 miliardi di anni fa, scoprirà le teorie evolutive, e potrà vedere una serie di fossili che mostrano l’evoluzione di forme e funzioni nel corso delle ere geologiche (passeggiata nel tempo). Attraverso opere d’arte, sculture e reperti biologici storici, il pubblico apprenderà i meccanismi che hanno portato alle forme di vita attuali, in una galleria della biodiversità, dalle più semplici alle più complesse, e come gli organismi marini si muovono, si nutrono, e si riproducono negli oceani, per poi arrivare alla sala polifunzionale del DaDoM che ospiterà un grande scheletro di balenottera (spiaggiata lungo le coste campane e recuperata dai ricercatori), arricchita da modelli di organismi che si nutrono delle carcasse di questi maestosi giganti del mare.

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