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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Campi Flegrei, Mastrolorenzo: "Attività bradisismica in atto da circa 15 anni"

Parla il vulcanologo e ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano

Giuseppe Mastrolorenzo, vulcanologo e ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano, ha parlato a Radio Crc, nel corso della trasmissione "Barba&Capelli", delle ultime scosse di terremoto avvenute nei Campi Flegrei: “Evento normale per quanto ne sappiamo di questa attività di bradisismo. Da circa 15 anni è in atto un’attività bradisismica, seppur meno intensa rispetto a quello degli anni ’70-’80. Da un decennio evidenzio alcune criticità dei nostri piani di emergenza per gli scenari adottati. L’eruzione attesa è uno scenario ottimistico di un evento più moderato rispetto a quello che potrebbe verificarsi. Ci sono quattro livelli di allerta: verde, quando non si ritiene che non ci siano fenomeni allertanti; livello giallo, cioè di attenzione; arancione e rosso non hanno criteri precisi saranno valutati nel caso in cui dovessero aumentare deformazione del suolo e ulteriori elementi allertanti. Questi livelli saranno definiti da commissioni che valuteranno le criticità”.

Mastrolorenzo ha parlato anche della situazione nel centro Italia: “Quello è un territorio sismico. La particolarità del centro Italia è che ha una magnitudo minore rispetto a quello della Sicilia e della Campania. Quest’ultima faglia che si è attivata è una faglia di modesta entità e non è associata a grandi particolarità. Il terremoto, però, è avvenuto ad un’elevata profondità, detta ipocentrale, di circa 38 km. I terremoti che nascono a queste profondità, di norma rilasciano effetti su un’area più estesa. C’è da dire che è un’anomalia”.

Sul fatto che i cambiamenti climatici possano avere un impatto sull’attività vulcanica, il vulcanologo ha detto: “Il clima e l’attività ci sono delle correlazioni che sono state analizzate, basti immaginare che la della riduzione della calotta glaciale ha comportato un innalzamento del nord Europa. La crosta terrestre si muove anche in base allo scioglimento delle calotte. Non esistono fenomeni, tuttavia di diretta correlazione”.

La diffusione è determinante anche dal punto di vista della sicurezza. Abbiamo a che fare con fenomeni naturali per i quali c’è poco da fare parlo dei terremoti, ma molti si può, invece, in termini di prevenzione come costruire edifici con le dovute norme di sicurezza. Per il rischio vulcanico, invece, bisogna comprendere come non ci sia un modo per spegnere i vulcani e di impedire, il seppellimento in caso di eruzione. L’unica soluzione è attuare un piano di emergenza adeguato anche a rischio di un falso allarme. È sempre preferibile un falso allarme, rispetto ad un mancato allarme”, ha concluso Mastrolorenzo. 

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