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Il caffè non sarà patrimonio Unesco, i promotori: "L'anno prossimo ci diranno sì"

Sì, invece, all'Opera Lirica

Il caffè non sarà patrimonio immateriale dell'Unesco. La commissione nazionale per l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura ha infatti poche ore fa bocciato la candidatura. Doccia fredda dunque per i promotori dell'iniziativa che dopo la pizza miravano a far diventare il caffè italiano, 'espresso tra cultura, rituali, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli', patrimonio dell'Unesco. Forte la delusione a Napoli.

"Candidatura apprezzata dalla Commissione"

Pecoraro Scanio esprime la propria soddisfazione sulla candidatura dell'Opera lirica nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco e rilancia anche sul caffè: "Da anni si attendeva la candidatura dell’Opera lirica italiana e del Belcanto per il riconoscimento Unesco. Già quando candidammo #pizzaUnesco dichiarammo che avremmo aspettato un turno solo di fronte a questo mito della cultura italiana e appena vinto sull'Arte dei pizzaiuoli napoletani rilanciammo l’appello #OperaUnesco. Ora occorre fare cerchio comune, vincere uniti a livello mondiale e il prossimo anno proporre il rito del caffè italiano, la cui candidatura è stata oggi apprezzata dalla Commissione”.

Il consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l’Unesco ha infatti deciso di presentare ufficialmente a Parigi la candidatura l'Arte italiana dell'Opera lirica ad entrare, a partire dal 2023, nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell'Umanità riconosciuto e tutelato dall’Unesco.

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