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Le Botteghe di San Gregorio Armeno e il Movimento Blu insieme nella battaglia per l'acqua pubblica

Gli artigiani dei presepi sostengono da sempre la gestione pubblica dell’acqua e resistono insieme agli attivisti dei diritti umani con gli strumenti di cui dispongono, per dare un messaggio alla Comunità

Il Movimento Blu, a dieci anni dal referendum, rilancia l’allarme sulle norme discriminatorie che negano l’accesso all’acqua a coloro che vivano in condizioni di disagio in insediamenti informali e ripari di fortuna. Una chiara violazione della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo. Gli artigiani dei presepi sostengono da sempre la gestione pubblica dell’acqua e resistono insieme agli attivisti dei diritti umani con gli strumenti di cui dispongono, per dare un messaggio alla Comunità: la creazione del un presepe dell’acqua.

Celebriamo l’anniversario del referendum del 2011 con un presepe dell’acqua simbolo della difesa dei diritti creato dal Maestro Aldo Vucai – afferma Gabriele Casillo, presidente dell’Associazione napoletana “Le botteghe di San Gregorio Armeno”- auspicando che ogni italiano abbia a Natale nella propria casa un presepe con una fontanella, un fiumiciattolo o un laghetto quali simbolo della purificazione e della vita”. “In Italia norme discriminatorie negano il diritto all’acqua a decine di migliaia di persone, tra cui numerosi bambini, donne, disabili e anziani – afferma Maurizio Montalto portavoce nazionale del Movimento Blu - perchè  vivono in insediamenti informali o ripari di fortuna. Sono Rom, Sinti, migranti, senzatetto e terremotati cui per legge viene negato il diritto”. “Il presepe  è un messaggio contro le discriminazioni – dichiara Casillo – e ha origine da un’epoca in cui l’acqua era res communes omnium”. “Le norme italiane impedirebbero l’allaccio idrico persino alla grotta di Betlemme – dichiara Montalto - in quanto sarebbe un riparo di fortuna occupato senza il rispetto delle formali leggi”.

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