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Riparte il bike sharing a Napoli, ma con sole 80 bici

Al via la sperimentazione di Mc Consulting con mezzi a pedalata assistita. Sei le stazioni, tutte nel centro della città, dalle quali sarà possibile partire. L'azienda: "Pronti a raddoppiare il numero"

Bike sharing a Napoli atto secondo. A sette anni dalla conclusione della prima esperienza in città, torna all'ombra del Vesuvio la possibilità di muoversi con biciclette a noleggio. La sperimentazione di 'Napoli N'Bike' prevede 84 mezzi, dislocati in sei stazioni nel centro cittadino. Il progetto è stato affidato dal Comune di Napoli ai privati di Mc Consulting che lo hanno realizzato con i partner Esa, Unico Energia e la tecnologia Emoby

Di certo una buona notizia, ma non mancano i punti interrogativi. A partire dal numero dei mezzi a disposizione che appare insufficiente a garantire un servizio diffuso in una città da un milione di abitante, turisti esclusi. La seconda perplessità è legata alla dislocazione delle stazioni. Per il primo giorno sono state attivate solo quelle in via Partenope e piazza Vittoria, con 18 bici ciascuna. Nei prossimi giorni dovrebbe toccare a piazza Municipio, piazza Trieste e Trento, piazza Sannazzaro e piazza Bovio. Resta fuori dalla sperimentazione piazza Garibaldi, scelta singolare perché taglia fuori dal servizio coloro che giungono alla Stazione centrale con mezzi privati o pubblici. 

"Abbiamo già presentato domanda per installare altre dieci ciclostazioni, tra cui anche Garibaldi - spiega Marcantonio Cascini, amministratore unico di Mc Consulting - e ampliare il parco mezzi a 160 unità". Ma anche in queste condizioni il confronto con altre grande città è impietoso. A Milano, il servizio offerto da Atm, azienda del traporto pubblico meneghino, conta 3.650 bici tradizionali e 1.150 a pedalata assistita; a Roma, invece, tra mille difficoltà, la flotta ammonta a 2mila unità. 

Resteranno esclusi dal servizio quartieri come Vomero, Fuorigrotta e Poggioreale. Ancora una volta, così come già accaduto per i monopattini, le periferie partenopee resteranno con il cerino in mano: nella zona orientale, come a Nord della city le biciclette a pedalata assistita non arriveranno.

A suscitare polemiche sui canali social, nelle ore precedenti all'inaugurazione, anche la scelta della Q8 come sponsor. Il marchio, con uno stabilimento a San Giovanni a Teduccio, è legato a molte azioni di protesta organizzate dagli ambientalisti contro l'inquinamento da idrocarburi di Napoli Est. "Q8 investe nel progetto ricavandone solo un ritorno di immagine - specifica Cascini - cercando di comunicare all'esterno che anche un'azienda che si occupa di idrocarburi può avere interesse nelle energie rinnovabili. Anche grazie a questa partnership abbiamo potuto offrire il bike sharing a costi molto contenuti".

Il costo, in effetti, è uno degli aspetti positivi del progetto. Noleggiare una bici a pedalata assistita costerà 1 euro per o sblocco e 5 cent al minuto. Prezzi nettamente più bassi rispetto al settore monopattini: oltre a 1 euro per lo sblocco, Helbiz chiede 25 cent al minuto, ben 5 volte in più. Il Comune di Napoli non investirà un soldo, anzi incasserà un contributo per l'occupazione di suolo. 

Gli utenti dovranno scaricare un app e potranno sbloccare il servizio attraverso un qr code. Il sistema scelto è quello station based, cioè sarà necessario parcheggiare il mezzo in una delle ciclostazioni: "Crediamo che in questa prima fase sia il modo migliore per sperimentare il servizio salvaguardando le bici da eventuali atti vandalici - sostiene l'amministratore di Mc Consulting - Inoltre, anche se l'utente non trova posto in uno degli stalli, grazie a un sistema di geolocalizzazione potrà lasciarla nelle vicinanze". 

Sulla necessità di implementare il numero di biciclette è intervenuto anche l'assessore comunale ai Trasporti Marco Gaudini: "Sappiamo che 80 unità sono poche e per questo è attivo un bando affinché anche altri partner privati scelgano la nostra città". 

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