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Trasporti / Zona Industriale / Piazza Giuseppe Garibaldi

Metro, cercasi biglietto disperatamente

Nella stazione Garibaldi, la metà dei distributori automatici di ticket sono guasti, code fino a 30 minuti agli unici due punti vendita rimasti

A Napoli trovare un biglietto per metro, tram e autobus può diventare un'impresa. Se, poi, ai cittadini si unisce il traffico di turisti la missione può diventare impossibile. Capita, così, di imbattersi in code di almeno 30 minuti per ottenere un titolo di viaggio. Come nella stazione Garibaldi, dove Anm e Consorzio Unico Campania hanno installato solo quattro distributori automatici, di cui due fuori servizio. 

La folla che transita nella stazione centrale si accalca davanti alle due macchine rimaste e all'unico punto vendita, un rivenditore privato di fronte ai tornelli. Superata la prima fila, gli aspiranti passeggeri ne dovranno affrontare un'altra, quella per i tornelli. In piazza Garibaldi ne sono attivi soltanto tre, gli altri sono chiusi dall'inizio della pandemia. Addirittura, un'intera fila di tornelli è delimitata da transenne. Nella primavera 2020, in piena emergenza Covid, la motivazione era quella del controllo degli accessi. Cadute tutte le restrizioni, però, le transenne sono rimaste. La realtà è che Anm non ha abbastanza personale da garantire il presidio delle postazioni, così preferisce tenerle chiuse. 

Tornando sul fronte biglietti, negli ultimi mesi, il Consorzio e le aziende che ne fanno parte hanno intrapreso la strada della digitalizzazione. Oggi, infatti, esiste la possibilità di acquistare i titoli di viaggio Anm direttamente con l'App e da qualche mese è possibile passare i tornelli della Linea 1 della metro con il contactless della carta di credito. 

Strumenti che, però, non funzionano ancora al meglio. Sono diverse le segnalazioni di utenti i quali, dopo aver erogato l'importo attraverso l'app non hanno ricevuto il ticket. E cosa dire del tap&go, il sistema che prevede l'utilizzo del contactless: all'uscita sarebbe necessario passare nuovamente la carta, ma i lettori sono lontani dai tornelli e bisogna aggirarsi per le stazioni alla loro ricerca. Senza considerare che questo sistema non contempla i biglietti integrati e quindi non può essere utilizzato da chi deve spostarsi sia su ferro che su gomma. Come se non bastasse, la comunicazione è del tutto assente ed è impossibile, per i turisti stranieri, essere a conoscenza di tap&go. 

Quello del titolo di viaggio è un tasto dolente per Anm e anche per altre aziende del Consorzio Unico. Lo è da quando, a cavallo tra il 2020 e il 2021 il Consorzio ha stracciato il contratto con l'inadempiente Giraservice, azienda che si occupava della distribuzione dei biglietti ai punti vendita e presidiava le biglietterie interne alle stazioni, chiuse ormai da due anni. I 130 lavoratori sono ancora a spasso, mentre le gare pubbliche indette dalla Regione per affidare il servizio sono state annullate o sono andate deserte. 

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