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Giusy, la bidella pendolare: "Ero in malattia per bronchite. Adesso mi stanno invitando in tv..."

La sua storia è sulla bocca e sulle pagine social di tutti da tre giorni

Giuseppina Giugliano, detta Giusy, è la bidella 29enne napoletana diventata famosa per aver raccontato a Il Giorno di fare la pendolare dalla sua città a Milano, ogni giorno, "per risparmiare visto che costa meno viaggiare in treno che fittare lì una casa".

Un po' la stessa ragazza, un po' il quotidiano che ha ripreso la sua storia, si sono in queste ore difesi dall'accusa di bufala. In molti avevano infatti nelle scorse ore messo in dubbio si potesse davvero fare con l'Alta Velocità la tratta Napoli-Milano per un mese intero, cinque giorni su sei, alla cifra – come detto dalla protagonista della storia – a 400 euro.

"È la verità", spiega di nuovo a Il Giorno Giuseppina, mentre la stessa giornalista che l'intervista – dopo aver spiegato i vari sistemi con cui si può risparmiare sui prezzi pieni delle tratte ferroviarie – comincia a prendere le dichiarazioni della collaboratrice scolastica col beneficio dell'inventario: "È davvero difficile incrociare il tariffario standard degli operatori ferroviari con il mix di promozioni, coupon e vantaggi che la giovane sostiene di sfruttare, ma un risultato non distante da quella cifra potrebbe essere raggiungibile con l'incrocio certosino e previdente di offerte e prenotazioni dichiarato dalla collaboratrice scolastica".

Il giornale dà poi spazio alla 29enne per difendersi da un'altra accusa, cioè quella di essere stata a scuola pochissimi giorni quest'anno. "Da settembre a dicembre non ho mai fatto assenze – spiega Giuseppina – Ho solo usufruito di un congedo per accompagnare un parente a una visita medica: i miei genitori sono venditori ambulanti e purtroppo non sempre si possono assentare dal lavoro perché guadagnano a giornata in base a quello che vendono. Mia nonna è anziana e non è nella condizione di poterlo portare in ospedale. A dicembre ho avuto una brutta bronchite e sono rimasta parecchi giorni a casa in malattia. Il dottore mi ha detto che dovevo riguardarmi altrimenti me la sarei trascinata per mesi. Ora mi sono ripresa e a gennaio, dopo le feste natalizie, sono tornata regolarmente a scuola".

Certo da quando la sua storia è diventata virale, qualcosa per Giusy è cambiato. "Sono stata contattata da televisioni che mi vogliono invitare in trasmissione per raccontare la mia storia e anche da gente comune che mi ha voluto esprimere solidarietà – spiega ancora intervistata – Poi sui social c’è anche qualcuno che mi ha scritto ‘Ma chi te lo fa fare? Goditi la vita, stai facendo troppi sacrifici.’ Ma io devo dire che il mio lavoro non mi pesa assolutamente e neanche gli spostamenti in treno, anche se a causa di tutti questi viaggi mi sono ammalata perché sin da piccola soffro di problemi ai polmoni".

Il nostro editoriale sulla vicenda di Giusy Giugliano

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