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Giovedì, 25 Aprile 2024

Si rompe il bagno e la biblioteca apre solo a metà

Dopo la chiusura per tre mesi a causa di un guasto, la Deledda di Ponticelli ha ripreso le attività solo per mezza giornata. Gli attivisti: "Il Comune non realizza i lavori di messa in sicurezza. Centinaia di giovani rimasti senza un punto di aggregazione".

Quando l'8 aprile ha chiuso i battenti, la Deledda di Ponticelli era la biblioteca di quartiere più frequentata di tutta la città di Napoli. A causare l'interruzione del servizio un guasto a tutti i bagni della struttura. Dopo tre mesi e diverse manifestazioni di protesta da parte di associazioni e attivisti, la VI Municipalità ha deciso di riaprire, ma solo a metà. 

Grazie al lavoro delle associazioni Noi@Europe, Cooperativa Sepofá e APS Terra di Confine nell'ultimo anno era stato possibile aprire la struttura fino alle 21 e il sabato mattina. "Oggi, dopo tre mesi di interruzione, solo fino alle 15 - afferma Pietro Sabatino dell'associazione Noi@Europe - che è l'orario garantito dai dipendenti della Municipalità. Inoltre, solo il piano terra funziona, mentre il primo piano è off limits per problemi strutturali. Questo impedisce alle nostre associazioni di co-gestire lo spazio come avvenuto negli ultimi dodici mesi. I lavori di messa in sicurezza dovrebbero essere responsabilità del Comune, che per ora non si è mosso". 

Il sindaco Gaetano Manfredi ha assicurato che una parte del Pnrr andrà alla ristrutturazione e al potenziamento delle biblioteca di quartiere. Nel frattempo, però, questo spazio, che accoglie centinaia di giovani della periferia orientale e della provincia, rischia di depauperarsi: "In tre mesi l'erba è diventata altissima e gli interni si sono rovinati. Noi vogliamo tornare a realizzare corsi ed eventi, immaginiamo anche un punto ristoro. Se a settembre la strada percorsa dalla Municipalità non sarà questa apriremo una stagione di conflitto". 

Sulla totale riapertura della Deledda si è mosso anche il consigliere municipale d'opposizione Patrizio Gragnano (Per Napoli): "Nelle ultime settimane abbiamo assistito a diversi episodi legati alla criminalità organizzata, siamo nel mezzo di una faida di camorra. Tenere chiusi luoghi come questo è scellerato. Bisogna investire uomini e risorse per aprire presidi di cultura e di legalità. Visto che Comune e Municipalità non sono in grado di farlo, bisogna dare spazio alle associazioni del territorio". 

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