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Bonifica Bagnoli, open day popolare alla "pinetina" dell'ex Italsider

L'appuntamento con l'Osservatorio popolare

Presto l'Osservatorio popolare su Bagnoli renderà nota la data ed il programma dell'open day che organizzerà nell'area dell'ex acciaieria. Un appuntamento importante per la cittadinanza del quartiere flegreo volto alla riappropriazione degli spazi che furono dell'industria.

Il comunicato

"Controllo popolare, per chi a Bagnoli è nato e cresciuto, è un’espressione familiare e necessaria: sin dalla dismissione nel ’92 e, a seguire, dalle prime operazioni di bonifica, la storia conosciuta è sempre stata una storia di menzogne, speculazione, disastro ambientale. Non di certo una storia di riqualificazione.

Le prime bonifiche affidate, inizialmente alla Bagnoli S.p.A e poi a Bagnoli Futura, si sono trasformate in riciclaggio di amianto a cielo aperto: i cantieri furono sequestrati e molti dirigenti accusati di truffa ai danni dello Stato (salvo essere poi in gran parte assolti, forse per la truffa, ma non di certo per le morti che hanno provocato).

Credere a promesse di un futuro migliore in un quartiere inquinato e con altissimo tasso di morti per mesotelioma pleurico, era ed è un lusso che non ci possiamo permettere.

Rivendicare ed esercitare un controllo popolare sul quartiere, non solo sulle aree ex-Italsider, è sempre stata l’unica risposta in grado di fornire garanzie, trasformando il soggetto che ha subito in soggetto in grado di decidere sulla propria vita.

Il controllo popolare è stato quello che ha bloccato Renzi nel 2014, che è entrato nelle aree poste sotto commissariamento, che ha elaborato un programma alternativo a quello della gentrificazione della movida, che ha modificato l’articolo 33 dello Sblocca Italia sotto spinta mobilitativa, che parla di giustizia ambientale come giustizia sociale, che vuole una Bagnoli nuova, sociale, bonificata, fruibile, con possibilità occupazionali, lavori di pubblica utilità al servizio dei bisogni degli abitanti.

Ancora il controllo popolare è quello che come Osservatorio esercitiamo a partire dalla nuova operazione di bonifica del 2019, dalla rimozione dei primi materiali nelle aree ex-Morgan fino agli attuali bandi di bonifica per il parco dello Sport, il lotto fondiarie 2 e la porta del Parco. Controllo popolare sui dati di bonifica, sulle tecnologie usate, ma soprattutto sulle ricadute sociali: per tale motivo abbiamo spinto con forza che durante questo processo vi fossero delle aperture reali al territorio, che consentissero di guardare con i propri occhi ciò che sta avvenendo in queste aree, per restituirne l’accesso e rompere quel muro che ha privato gli abitanti di ben 22 ettari della propria terra.

Perché degli occhi degli altri non possiamo fidarci. Questo è ciò che potrà accadere se tutte e tutti ci impegneremo per organizzare e vivere insieme questa prima apertura di una parte dell’area ex-Italsider, questa porzione di territorio definita “pinetina” (zona prospiciente Via Diocleziano).

Un open day frutto di un processo costante di fronte di lotta interno alle operazioni di bonifica, presiedute dalla struttura commissariale e dal soggetto attuatore Invitalia: un’inaugurazione popolare che vedrà il moltiplicarsi di stand e iniziative di tutti i comitati e i soggetti dal basso che animano la vita e la battaglia di questo territorio. Vogliamo che siano gli abitanti i primi a riappropriarsene: viviamo insieme questo momento, facciamo giocare i nostri ragazzi e le nostre ragazze in queste aree, allestiamo una festa e rafforziamo il controllo popolare tecnico e concreto sul processo in atto e sulla rigenerazione di questi suoli.

Altro tema caldo che porteremo come perno di questa giornata, è la questione delle ricadute occupazionali nel processo di riqualificazione delle aree SIN in lavori di pubblica utilità (a partire dai bandi esistenti): l’inserimento di clausole sociali come vincolo da rispettare per le aziende vincitrici dai bandi emessi dalla stazione appaltante per le operazioni di bonifica.

Parte di questo processo è già in atto, la soluzione esiste: erogare corsi di formazione che formino manodopera specializzata sul territorio che possa costituire un risarcimento sociale per anni di devastazione sulla vita di chi ha dovuto scegliere se morire di malattia o di fame, prima, di fame e di malattia, oggi.

Se la giustizia ambientale è giustizia sociale, allora vuol dire che queste aziende dovranno garantire lavoro alle giovani disoccupate e ai giovani disoccupati flegrei e delle zone limitrofe, incrementando lavori socialmente utili al quartiere stesso e consentendo in tal modo un controllo popolare esteso direttamente a chi lavorerà entro le aree.

Al centro dell’open day porremo dunque lo stand di iscrizione allo sportello “Giovani disoccupati flegrei” con opuscoli e brochure che delineano lo sviluppo della battaglia per le clausole sociali, oltre che ai banchetti informativi che riguarderanno in generale la funzione dell’Osservatorio col quale auspichiamo tutte e tutti voi possiate collaborare.

Questo open day rappresenta una grande svolta su Bagnoli, ma non può che essere solo un primo step verso una riappropriazione ben più grande: facciamo sì che la “pinetina” sia una prima bandierina e che resti utilizzabile ben oltre questa giornata, che possa ospitare eventi, iniziative, partite sportive, concerti e che possa soprattutto essere il punto di avvio per visite interne alle aree, per un controllo e un accesso alle informazioni diretto su ciò che sta avvenendo".

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