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"Un abbraccio di un bimbo autistico ha cambiato la mia vita", l'intervista a Cristian Faro

"Nessuno è diverso, l'autismo non è isolamento" è il brano con il quale l'artista poliedrico ha voluto dare voce ai bimbi speciali

Cristian Faro, artista poliedrico e impegnato nel sociale, ha scritto una canzone dedicata al mondo dell'autismo, "Nessuno è diverso, l'autismo non è isolamento", che negli ultimi tempi è tornata in auge.

 L'intervista di NapliToday al conduttore, opinionista televisivo e insegnante di musica e canto.

-Com'è nata l'idea del brano per i ragazzi autistici?
"Il brano è nato dopo un meraviglioso abbraccio ricevuto da un bimbo speciale con Autismo e questo gesto pieno di amore ha cambiato la mia vita ed ha rafforzato ancor più la mia propensione alla sensibilità. Sono sempre stato una persona attenta al sociale, al prossimo. Credo molto negli esseri umani e credo fortemente al concetto che ogni essere vivente è speciale, unico, insostituibile. Dopo questo abbraccio ricevuto sono ritornato a casa ed istintivamente mi son messo al pianoforte ed è nato in pochi secondi il brano Nessuno è diverso. Questa canzone vuole dare un forte messaggio di solidarietà e vicinanza all' autismo ma vuole anche trasmettere ed affermare l'idea che noi non dobbiamo mai alzare muri o barriere, dobbiamo creare ponti che ci portano all' unione, all' uguaglianza, all' amore e alla solidarietà".

-Com'è organizzata la sua carriera da artista polivalente?
"Amo l'arte a trecento sessanta gradi e mi occupo di spettacolo in toto. Un caro amico giornalista ama definirmi multitasking ed in fondo ha ragione. Spazio tra la docenza, la mia attività di cantautore, amo scoprire e supportare i nuovi talenti, presento e dirigo eventi. Mi piace essere sul palco ma anche dietro le quinte. Mi occupo di spettacolo da sempre ma ho anche studiato molto, dalla musica, al canto, alla pedagogia, alla dizione, al modo di essere dinnanzi al pubblico ma anche come comportarsi dietro le quinte. Mi piace tantissimo organizzare spettacoli anzi, crearli dal nulla. Di sera scrivo canzoni, format, kermesse, mi piace sempre pensare a come aiutare i meritevoli. Viviamo in un momento storico in cui chi ha talento non sempre viene aiutato. Diciamo non esiste più la figura di mecenate e quando posso e trovo persone che hanno un forte talento, mi piace aiutarli, sostenerli, metterli in condizioni di potersi far vedere ma soprattutto di esprimersi. Credo che in ciascuno di noi vive qualcosa di speciale. Che poi questo qualcosa di speciale può prendere forma attraverso la musica, il canto, il cinema, la cultura, la poesia, la moda, ben venga. Mi piace insomma prodigarmi per un settore che amo anche se resto sempre fedele alla mia missione principale: dare attraverso la mia musica voce a chi voce non ha".

-Di cosa va più fiero?
"Ciò che mi rende fiero è il poter essere vicino agli esseri umani. Se un alunno mi dice: Maestro grazie, questo tuo consiglio mi ha tanto aiutato... ecco, questa cosa mi rende fiero ma soprattutto felice. Quando il pubblico mi fa capire che la mia musica fa compagnia, fa riflettere ma fa anche nascere un' emozione, ecco, questa cosa fa emozionare in primis me. Mi emoziona sapere di essere vicino a qualcuno. Sia con la musica, sia come docente ma soprattutto come essere umano".

-Come docente come sta vivendo questo particolare momento?
"Cerco di essere vicino ai miei allievi supportandoli anche da lontano, gli chiedo di non mollare, di utilizzare questi momenti per crescere, per apprendere, per creare e per non fermarsi mai. L' immenso Totò diceva: Chi si ferma è perduto. I momenti di difficoltà devono trasformarsi anche in momenti di riflessione, attimi profondi in cui guardarsi dentro ed ascoltarsi. Chiedo sempre ai miei allievi di continuare a sperare, a sognare, a lottare perchè solo i sogni possono dare la benzina necessaria per far camminare il cuore in maniera sempre più veloce, forte e limpida".

-Come sta vivendo la pandemia Covid?
"La cosa che più mi rattrista e mi fa male è il sapere che tante persone non ci sono più, che tanti anziani ci hanno lasciato. Gli anziani sono fondamentali per il nostro paese perchè ci insegno tanto, possono trasmetterci cose che noi giovani spesso per tenera età non conosciamo. Mi rattrista tutto ciò che è sofferenza. Vedere il mondo soffrire mi fa male ma nello stesso momento dico a me stesso di non fermarmi perchè l 'arte, la musica, le parole, possono tanto fare per portare un pizzico di sollievo, di amore. Io credo molto al concetto di unione. Se noi tutti fossimo più uniti insieme potremmo dipingere un mondo migliore".

-Progetti futuri?
"Continuare a sognare, a lottare e a sperare. Sto scrivendo tantissimo. Canzoni, format e sto pensando anche ad un libro in cui vorrei raccogliere tutti i miei testi per il sociale e se mai ci fossero delle vendite, destinare tutti i ricavati in beneficenza. Continuare ad essere un divulgatore di idee sane, positive, in cui l 'essere umano sia al centro, con le sue virtù e le sue sofferenze. Continuare a cantare, ad urlare al mondo amore, unione, uguaglianza, dare sempre una mano ai giovani, a chi ha voglia di esprimersi perchè non vi è cosa più bella di avere la possibilità di poter portare fuori, ciò che abita dentro... la famosa arte della maieutica. Ho tanti progetti che stanno prendendo forma. Quando la pandemia lo consentirà, farò una kermesse mia in cui appunto aiutare i giovani e i talenti, in tutti i campi: dalla musica, al canto, dal cinema, alla moda, dalla poesia alla letteratura... perchè la cosa più importante è che continuiamo a sperare, a sognare e ad amare".

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