Il cimitero riapre dopo otto mesi. Ritardo sul recupero delle salme
La struttura era chiusa da gennaio, quando una parte franò a causa di un'infiltrazione nel cantiere sottostante della metropolitana
Una giornata bella a metà. Perché se da un lato il cimitero di Poggioreale riapre dopo nove mesi, dall'altro non è ancora cominciato il recupero delle salme coinvolte nel crollo del 5 gennaio scorso. In quella data, una parte del cimitero monumentale franò a causa di un'infiltrazione nella galleria sottostante, realizzata nell'ambito del cantiere della Metropolitana di Napoli.
La riapertura
Da allora sono passati otto mesi, ma l'intera è stata dissequestrata appena 45 giorni fa. Solo in quel momento,il Comune di Napoli è potuto intervenire per il ripristino dei luoghi, la potatura del verde in eccesso, la rimozione dei rifiuti. "I cittadini adesso possono tornare a fare visita ai loro cari" ha commentato, soddisfatto, l'assessore comunale al ramo Vincenzo Santagada.
Resta interdetta un'ampia sezione del Monumentale, indicata con colori rosso, quella in prossimità del crollo, e magenta, quella non interessata direttamente dalla frana ma comunque da monitorare. E' stato aperto anche un accesso da via Nuova Poggioreale per agevolare l'ingresso.
Le salme perdute
Resta aperta l'annosa questione delle salme sepolte sotto le macerie. Sono centinaia e il Comune era convinto di poter cominciare il loro recupero contestualmente alla riapertura. Ciò non è stato possibile perché c'è stato un intoppo tecnico sul posizionamento delle gru che serviranno alla rimozione del materiale franato. Nel progetto, a carico di Metropolitana di Napoli, uno dei due macchinari è stato piazzato in un punto che potrebbe essere soggetto a nuovi sprofondamenti. E' stato, quindi, necessario sottoporre alla Procura una modifica. "Fosse per me avrei già cominciato - spiega l'assessore - ma non me la sento di dare una data. Attendiamo l'autorizzazione, spero arrivi la prossima settimana (dopo San Gennaro, ndr)".
Chiarito, invece, il luogo in cui saranno portati e custoditi questi resti: "Abbiamo individuato un'area sotto la Cattedrale - prosegue Santagada - all'interno del quadrato Metropolitana costruirà una struttura tubolare in cui saranno custodite le salme nel rispetto dei cittadini che hanno subito questo crollo". La preoccupazione dei cittadini, che il 6 settembre si sono riuniti per un nuovo sit in di protesta, è che dopo nove mesi di quelle salme, colpite da caldo e piogge, non sia rimasto molto.
Il futuro del cimitero
La riapertura non può nascondere il degrado che avvolge la parte più antica del cimitero. Erbacce, rifiuti, tombe scoperchiate e cappelle fatiscenti sono visibili ad ogni angolo. "Quando ho ricevuto la delega - afferma l'assessore Santagada - il sindaco Manfredi mi ha chiesto di farlo diventare un parco. E' chiaro che non si può pensare al cimitero nel suo insieme, servirebbero cento milioni di euro. Va pensato un intervento modulare. Inoltre, voglio realizzare un censimento delle cappelle e portare il Comune ad acquisire quelle abbandonate, per poi ristrutturarle e restituirle ai cittadini".