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Collana inagibile, due squadre giovanili napoletane lasciano i campionati

La persistente inagibilità dell'impianto di Piazza Quattro Giornate ha costretto il Napoli Calcio Femminile e Maschile Carpisa Yamamay ad operare una scelta dolorosa

La persistente inagibilità dello Stadio Collana ha costretto il Napoli Calcio Femminile e Maschile Carpisa Yamamay a ritirare due formazioni dai campionati giovanili.

Si tratta delle squadre Esordienti e Mini Allievi maschili, che non parteciperanno più ai rispettivi campionati per l’impossibilità di avere a disposizione un campo dove allenarsi e giocare le partite interne.

Una situazione che si è verificata anche per altre formazioni maschili e femminili, che si stanno allenando in diversi campi della città, compresa la prima squadra, che per le gare interne di campionato è costretta a scegliere un campo diverso ogni volta in base alla disponibilità del campo Denza di Posillipo o di quello di Bacoli.

"Abbiamo dovuto prendere una decisione molto sofferta ma inevitabile – spiega il dg del Carpisa Yamamay Italo Palmieri - . Sono passati tre mesi e ancora non abbiamo avuto la possibilità di svolgere tutta l’attività della nostra società nello stadio Collana, per il mancato funzionamento dell’impianto di illuminazione, che impedisce l’utilizzo del campo nelle ore serali, e per l’inagibilità di una parte degli spogliatoi, quegli stessi che noi, tre anni fa, ristrutturammo, consentendo la riapertura dopo anni di abbandono e che alcuni cavilli burocratici oggi non ci consentono di utilizzarlo".

"È un peccato - prosegue Palmieri - perché abbiamo dovuto rinunciare a far giocare centinaia di ragazzini, anche se le difficoltà non ci hanno impedito di continuare a ottenere successi sul campo, a conferma del valore del nostro progetto sportivo e sociale. Auspichiamo che quanto prima si possa giungere a una soluzione dei problemi della struttura vomerese, perché è un patrimonio che viene sottratto in primis ai tanti ragazzi che vogliono praticare sport in quel quartiere".

"Abbiamo sollecitato da settimane Regione e Comune per trovare una soluzione che sarebbe a portata di mano, con la sola applicazione del buon senso, e che tra l’altro non sarebbe dispendiosa per gli enti. Speriamo - conclude il dirigente partenopeo - che quanto prima si possa giungere a una soluzione, perché come al solito a pagare sono i giovani che vogliono fare sport pulito".

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