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Beatrice: "La camorra ha preso di mira il Vomero"

Il coordinatore della Dda di Napoli sottolinea che gli inquirenti stanno monitorando la situazione dei quartieri collinari. "Se non ci sono omicidi non è detto che ci sia pace"

Il quartiere Vomero è sempre più al centro degli interessi della camorra. È quanto traspare da un'inchiesta, sul Corriere del Mezzogiorno, a firma Amalia De Simone.

CAMORRA AL VOMERO - Il coordinatore della Dda di Napoli, Filippo Beatrice, rivela gli inquirenti stanno osservando la situazione: “Ci sono delle evoluzioni criminali al Vomero su cui puntiamo l’attenzione. Anche se non ci sono omicidi non è detto che ci sia pace”. Nello specifico, Beatrice spiega: “C’è il tentativo di un controllo da parte dei clan dell’area della zona ospedaliera. Lì dove sembra che non succeda nulla di grave, stanno accadendo cose che meritano l’attenzione dell’antimafia”.

IL LAVORO DELLA DDA - Beatrice parla anche del “ricambio generazionale” in corso tra le file della camorra, che ha recentemente portato a numerosi agguati. “Noi non siamo stati immediatamente pronti a contrastarli – spiega – però adesso ci stiamo riuscendo. I risultati che si vedono dal punto di vista positivo si vedono anche dal punto di vista negativo: per esempio, una conseguenza è proprio questa serie di omicidi particolarmente brutti che hanno determinato dei disequilibri criminali, con anche un cambio di strategia”. “Stiamo seguendo un metodo – puntualizza – Per questo in Dda facciamo continuamente riunioni”.

ALLEANZE E DIVISIONI - La situazione è molto articolata. “C’è una certa confusione – prosegue il magistrato – Certamente quei quartieri vicini a Forcella, i Quartieri Spagnoli, la Sanità, l’area flegrea che negli ultimi anni non avevano particolarmente mostrato una grande vivacità criminale, adesso hanno ripreso con le nuove leve. Ci sono ragazzi giovanissimi che hanno preso le redini dei clan ma si tratta di situazioni ancora in sommovimento”. La loro mancanza di forza organizzativa li porta a legarsi “ ai vecchi gruppi di Secondigliano, Miano o ai gruppi di Napoli Est”.

LE NUOVE LEVE - Il ricambio criminale resta però drammaticamente costante. “Qui – spiega ancora il coordinatore della Dda di Napoli – si coltiva molto la gioventù e quindi i ragazzi che sono disoccupati o che finiscono la scuola presto e che devono trovare qualcosa per poter vivere vengono reclutati sempre più spesso da questi gruppi camorristici”. “Noi – conclude il magistrato – facciamo un lavoro di primo impatto ma poi abbiamo bisogno di un lavoro di costruzione che ovviamente non ci compete”.

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