Uomo impiccato, l'ira dello zio: "Sciacalli, andate via e abbiate rispetto per i morti"
Lo zio del 45enne trovato impiccato nell'Istituto Cesare Pavese, infastidito dalla presenza delle telecamere, si è scagliato contro i giornalisti
C'è voluta qualche ora per riconoscere l'identità dell'uomo trovato impiccato questa mattina in una scala antincendio dell'Istituto Pavese di via Domenico Fontana e per avvisare i parenti.
Appena giunto sul posto, lo zio Roberto Calenda, innervosito dal fatto che gli agenti non volessero farlo entrare nonostante avesse con sè i documenti che provavano la parentela con il 45enne, si è scagliato contro i giornalisti: "Sciacalli andate via, abbiate rispetto per il mio dolore". Poi rivolto ai poliziotti che presidiavano i cancelli della scuola: "Cosa ci vuole a farmi entrare, non voglio vederlo qui davanti ai giornalisti, lasciatemi solo con lui".
SI TRATTA DI SUICIDIO - Si è suicidato - secondo quanto emerge da tutti gli elementi raccolti dagli investigatori - Roberto Calenda. La polizia ha trovato accanto al corpo un biglietto indirizzato ai familiari nel quale l'uomo chiede scusa per il gesto tragico e la penna utilizzata per scriverlo.