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Torre del Greco Torre del greco / Via Falanga

Rapina con mitra in una tabaccheria di Torre del Greco. Proprietario sotto choc

Irruzione di tre banditi armati e con il volto coperto da passamontagna e caschi integrali in orario di punta, a ridosso della chiusura delle giocate di lotto e superenalotto. Il bottino: settemila euro

Rapina in una tabaccheria nei pressi del centro commerciale di Torre del Greco. È accaduto ieri sera all'inizio di via Falanga, la zona della "Piazzetta", area mercatale della città.

Qui tre banditi armati e con il volto coperto da passamontagna e caschi integrali sono giunti all'altezza della tabaccheria in orario di punta, a ridosso della chiusura delle giocate di lotto e superenalotto.

Dopo aver puntato le armi verso il gestore e la commessa che si trovavano dietro al bancone, i malviventi hanno anche minacciato i clienti presenti che si sono visti puntare contro le armi - due mitra e una pistola - mentre all' esterno altri banditi, uno o due, controllavano che nessuno entrasse nell'esercizio commerciale.

Una volta appreso che le telecamere di videosorveglianza erano guaste, i malviventi hanno portato via sigarette e incasso delle giocate prima di salire a bordo di due moto e fuggire via. Il bottino ammonterebbe a circa settemila euro.

E oggi il titolare della tabaccheria è ancora sotto choc per l'accaduto. "Mai avrei potuto immaginare di poter essere vittima di una rapina nella quale venivano usati dei mitra. Saranno stati quattro, cinque minuti al massimo, anche se sono stati interminabili. Anche i carabinieri faticavano a credere che per rapinarci i malviventi avessero utilizzato dei mitra. Ho dovuto ripetere più volte che non si trattava di semplici pistole ma i militari si sono convinti solo quando a confermare la cosa sono state anche le persone presenti in quel momento all'interno della tabaccheria".

L'uomo spiega di continuare a ripensare a quei momenti. "Alla mente mi tornano immagini di un'altra rapina nella quale sono stato mio malgrado coinvolto alcuni anni fa, mi trovavo a prelevare da un bancomat in via Vittorio Veneto quando entrarono in azione i rapinatori. Con un taglierino minacciarono una guardia giurata e gli sottrassero la pistola. Stavolta ho avuto più paura: per le armi usate, per la rapidità dell'azione, per il fatto che il viso fosse coperto. Ho capito che aveva studiato la rapina a tavolino quando mi hanno chiesto la cassetta dell'impianto di videosorveglianza. Gli ho fatto vedere che le telecamere erano staccate, che non stavamo registrando nulla a causa di un guasto e allora hanno pensato solo a fare razzia e portare via il più possibile nel più breve tempo".

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