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Crac Deiulemar: i Della Gatta ai domiciliari

Concessi gli arresti domiciliari ad entrambi i fratelli dopo la condanna in primo grado e la decisione di collaborare con gli inquirenti

Sono tornati in città, nella loro città. La stessa dove vivono centinaia di risparmiatori a cui hanno rovinato la vita con le loro operazioni finanziare spericolate. Tornano in città i fratelli Della Gatta, amministratori della Deiulemar, la società di costruzione di imbarcazioni fallita per un totale di perdite di 720 milioni di euro. Ad Angelo e Pasquale Della Gatta sono stati concessi gli arresti domiciliari dopo una reclusione in carcere di quattro mesi e mezzo. La carcerazione avvenne in seguito alla condanna subita in primo grado di giudizio nel processo per bancarotta fraudolenta dinanzi al tribunale di Torre Annunziata.

Entrambi sono stati condannati a 17 anni e due mesi di reclusione e adesso sono in attesa del secondo grado di giudizio dinanzi alla Corte d'Appello di Napoli. I due armatori nel frattempo hanno deciso di collaborare con gli inquirenti e questo atteggiamento ha dissipato ogni dubbio sulla possibilità di un pericolo di fuga. Per questo motivo il gip del tribunale oplontino, Luisa Crasta, ha deciso per la concessione degli arresti domiciliari nella loro villa nella parte alta della città. Saranno poi i giudici partenopei a decidere il prosieguo della loro vicenda processuale.

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