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L'ex acquedotto romano di via Ponti Rossi nel degrado

La denuncia del vicepresidente del consiglio comunale Fulvio Frezza. "La situazione sta precipitando. Sulla sommità degli archi ci sono erbacce e radici invadenti che potrebbero determinare crolli"

L'ex acquedotto romano di via Ponti Rossi è in uno stato di profondo degrado. La denuncia è del vicepresidente del consiglio comunale napoletano Fulvio Frezza. Gli archi risalenti al I secolo d.c. necessitano di un urgente restauro. E tutta l'area circostante dovrebbe essere riqualificata.

“Nel corso della passata consiliatura - dichiara Frezza - io e l'ex presidente della Terza Municipalità Alfonso Principe ci siamo adoperati per risolvere alcuni problemi. Abbiamo sistemato sulla struttura 2 fari collegati con l'impianto di pubblica illuminazione ed abbiamo fatto collocare dei paletti intorno agli archi. Ci siamo adoperati per ottenere la pulizia delle caditoie fognarie e abbiamo fatto installare 2 panchine nei paraggi. Ora, però, la situazione sta di nuovo precipitando. Sulla sommità degli archi ci sono erbacce e radici invadenti che potrebbero determinare crolli”.

Sugli antichi archi romani sono ancora visibili le scritte realizzate dai tifosi in occasione dell'ultimo scudetto del Napoli. Un segno inequivocabile dell'abbandono irreversibile dell'opera. Il degrado si allarga a tutta la zona adiacente, dalla stessa via Ponti Rossi a via Masoni, fino a Santa Maria dei Monti.

“Per l'ex acquedotto - sottolinea ancora il consigliere comunale - esiste un vecchio progetto della Soprintendenza per oltre un milione di euro. Tuttavia il ministero ai Beni Culturali non ha mai approvato il piano. Fondi non ce ne sono. Perciò gli archi rischiano di crollare”, ha concluso Frezza.

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