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Non fu un incidente stradale: il 21enne Fabio Giannone è stato ucciso

La sua morte è avvenuta a Secondigliano lo scorso 9 aprile. Era in sella al suo scooter quando venne speronato di proposito da un'auto. Il cui conducente infierì poi sul corpo investendolo più volte

Non è stato un incidente stradale, quello che ha causato la morte di Fabio Giannone. Ventuno anni, perse la vita il 9 aprile scorso nei pressi di corso Secondigliano: un'auto lo speronò mentre era in sella al suo scooter. A quanto risulta adesso agli investigatori, colpendolo di proposito.

Le immagini delle telecamere in zona hanno mostrato che la vettura – risultata peraltro il frutto di una rapina – è ritornata in retromarcia, due volte, sul corpo del ragazzo per finirlo. Un omicidio brutale, probabilmente una vendetta, sul quale sta indagando la Procura di Napoli.

Dall'auto – altro particolare venuto fuori dalle immagini – si vede uscire la sagoma di una persona che sembra zoppicare. Un dato in più per gli inquirenti che sono a caccia anche di testimoni. Stando a quanto emerso finora, l'omicidio di Giannone viene ricondotto al pestaggio di un giovane che – pare – avesse appiccato un incendio alle serrande di un negozio di abbigliamento la notte di capodanno del 2015.

Insomma prima la richiesta estorsiva, poi la minaccia che si concretizza con l'incendio del negozio, a quel punto la ritorsione da parte della vittima o di chi per lei e la successiva tragica vendetta ai danni di un conoscente del negoziante di abbigliamento. Una vicenda avvenuta in una zona controllata dal clan Licciardi della Masseria Cardone, un luogo la cui violenza sta raggiungendo livelli mai visti prima.

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