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La mamma di Ciro Esposito: “Ho perdonato. Scampia non è solo Gomorra”

Antonella Leardi ha vinto il premio "Eccellenza Franco Salvatore". Ha parlato del quartiere e del modo onesto in cui suoi figlio viveva. “Anche qui ci sono persone perbene”

Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, ha ritirato oggi in Senato il premio "Eccellenza Franco Salvatore", assegnatole nell'ambito della diciottesima edizione del Magna Grecia Awards. Lei, di Scampia, ha visto suo figlio morire in seguito a quanto avvenne il tragico giorno della scorsa finale di Coppa Italia, eppure ha “perdonato l'assassino di Ciro, fidandosi di Dio”.

La signora Leardi ha colto l'occasione per lanciare un messaggio: “Scampia – ha spiegato – non è Gomorra, non è solo male”. “Come tutti i quartieri e le città anche a Scampia ci sono persone perbene che lavorano – ha detto la donna – bambini che vanno a scuola, ci sono tante persone che nel sociale ci mettono il cuore”.

Ciro era una di queste persone perbene, “lavorava onestamente nell'autorimessa di famiglia”, spiega la signora Leardi. Lei, ora, è impegnata con l'associazione in memoria del ragazzo in una serie di progetti volti a migliorare il quartiere e la condizione dei giovani.

“In questi giorni Scampia è stata imbellettata e pulita per la visita di Papa Francesco sabato – ha aggiunto a proposito del quartiere il prete anticamorra don Aniello Manganiello, anch'egli in Senato per l'occasione - ma senza nulla togliere alla figura di Francesco, gli abitanti di Scampia hanno lo stesso valore, gli stessi diritti e la stessa dignità del Papa”.

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