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Piscinola-Marianella Piscinola / Via Emilio Scaglione

Marianella, l'ex centro sportivo del Napoli trasformato in discarica

Quella che nelle intenzioni dell'allora presidente del Napoli Corrado Ferlaino doveva diventare la cittadella delle giovanili azzurre è stata ora posta sotto sequestro dalla Polizia Municipale

Nelle intenzioni dell'allora presidente del Calcio Napoli Corrado Ferlaino doveva essere una nuova ed avveniristica cittadella del settore giovanile azzurro, ma oggi il centro sportivo di Marianella è ridotto ad una delle tante discariche abusive che si trovano sul territorio partenopeo, tanto che ieri la Polizia Municipale ha messo l'intera struttura sotto sequestro.

Rifiuti pericolosi, carcasse di auto e moto abbandonate e numerosi documenti e contratti che hanno fatto la storia del calcio Napoli: questo è lo scenario in cui si sono imbattuti ieri gli agenti della municipale, varcando i cancelli della struttura di via Emilio Scaglione.

La situazione è apparsa subito raccapricciante, come riferisce Il Mattino: all’interno della gigantesca area del centro sportivo, abbandonato da circa sette mesi, è stato depositato ogni genere di rifiuto: lastre d’amianto, materiale edile di risulta, batterie d’auto, autovetture bruciate e rifiuti di ogni genere.

È stata la presenza di tutto quel materiale pericoloso a far scattare la decisione del sequestro, anche se le sorprese sono arrivate anche dall’interno di spogliatoi e uffici abbandonati. Tutti i tombini sono stati sollevati e rubati, l’intero impianto elettrico al servizio degli immensi fari di illuminazione è stato spogliato del rame, dalle palestre sono stati portati via gli attrezzi, negli spogliatoi solo le panche hanno resistito alla furia devastatrice che si è accanita perfino su lavandini e wc che sono stati distrutti.

Poi, dentro gli uffici, la scoperta dell’archivio storico del calcio Napoli devastato. Tutti i documenti sono stati portati qui all’indomani del fallimento, quando è stato abbandonato il centro Paradiso di Soccavo. Dovevano essere tutelati e protetti in una struttura affidata alla gestione della curatela fallimentare. Qualcosa, però, non è andato per il verso giusto.

Da ieri mattina il centro sportivo è sotto sequestro. La polizia municipale ha fatto partire le richieste per la pulizia del luogo dai materiali pericolosi e per la chiusura dei cancelli. Nessun intervento, però, potrà salvare la storia di quel Napoli che fece sognare i tifosi: cimeli che qualunque tifoso venerebbe con rispetto, sono ora per terra, calpestati e sporchi. Per i delinquenti è solo cartaccia, roba senza nessun valore, anche se c’è scritto sopra il nome di Diego Maradona.

 

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