Marchionne sul caso Pomigliano: "É solo folklore"

"Mi incontrerò presto con gli avvocati. Abbiamo visioni diverse da quelle espresse dalla sentenza".  Queste sono alcune delle prime parole che ha pronunciato Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat, sulla sentenza del Tribunale di Roma relativa allo stabilimento di Pomigliano. 

 

La settimana scorsa i giudici hanno affermato che l'azienda ha avuto un comportamento discriminatorioe l'ha costretta ad assumerei 145 operai iscritti Fiom. 

 

Confermando il ricorso, Marchionne ha criticato il sistema italiano delle relazioni industriali. "Le norme italiane che hanno portato alla sentenza – ha detto – sono folcloristicamente locali e non esistono da nessun'altra parte del mondo. Nel nostro paese, tutto diventa puramente italiano e difficile da gestire". 

 

Come si legge in un articolo del sole24ore, la definizione di "folcloristiche" delle norme sul lavoro ha provocato reazioni a sinistra e nella stessa Fiom: "Qualcuno dovrebbe spiegare a Marchionne che in Italia esiste la Costituzione" ha detto Landini.

 

La battaglia tra Fiat e Fiom, però, arriva anche sul campo di calcio. Le fabbriche Fiat di Pomigliano e della Sevel di Val di Sangro, le uniche a non essere in cassa integrazione, non si dovevano fermare ieri durante la partita Italia-Germania, a differenza di quanto è avvenuto in molti stabilimenti tedeschi della Bmw e della Volkswagen.

 

La Fiom di Chieti ha  proclamato uno sciopero di 4 ore alla Sevel "contro il Governo e la riforma del mercato del lavoro", proprio  in coincidenza con la partita.  Una concidenza assai sospetta, secondo l'azienda, che accusa Fiom di "uso strumentale del diritto di sciopero". Lo stesso Maurizio Landini, segretario nazionale della Fiom, ha dettoche non ha condiviso la scelta della Fiom di Chieti.