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Tumore, a Bagnoli e Fuorigrotta si muore più che altrove

L'Osservatorio oncologico del Comune ha diffuso i dati relativi al periodo 2008-20012. Nella X Municipalità si muore di mesotelioma e cancro a polmoni e vescica più che nel resto della città e d'Italia

Nella decima municipalità si muore di tumori più che nel resto della città. Dal 2008 al 2012, tra Bagnoli e Fuorigrotta a Napoli, è cresciuta l'incidenza di mesoteliomi, carcinomi polmonari e tumori alla vescica rispetto alla media cittadina ed italiana: i dati, ottenuti incrociando quanto registrato da anagrafe comunale, Asl e medici di base, emergono dal lavoro dell'Osservatorio oncologico promosso nel 2012 dal Comune partenopeo e dai ricercatori dell'Angir. I fattori di rischio alla base della più alta diffusione di tumori – si legge nel rapporto – sono l'esposizione all'amianto per il mesotelioma e l'esposizione pregressa a inquinanti ambientali di origine industriale e non. L'area oggetto della ricerca è quella dove fino a poco più di vent'anni fa sorgeva lo stabilimento siderurgico Italsider.

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, legge nello studio “il rapporto causa-effetto tra le condizioni ambientali e l'incidenza dei tumori” e annuncia un'ordinanza che interesserà inizialmente la zona di Bagnoli. Il principio sarà “chi ha inquinato deve pagare”. “Facciamo quello che è nelle nostre competenze – ha detto de Magistris – e ce ne assumiamo le responsabilità. Ma chi ha le risorse, come il governo e la Regione, deve impegnarle in modo significativo su questo fronte”.

Uno sguardo alle cifre rende la misura della della drammaticità di quanto emerso. Il tasso di incidenza standardizzato su 100mila abitanti per il carcinoma alla vescica è di 16,9 per i maschi della la X Municipalità, laddove questo si attesta al 9,9 per l'intera città ed al 9 per l'Italia. Per quanto riguarda il campione femminile, l'incidenza relativa è rispettivamente di 79, 50.6 e 51.
Anche per i nuovi casi di tumori al polmone, l'area di Bagnoli-Fuorigrotta supera gli altri quartieri e il dato nazionale, con un incidenza di 26 nuovi casi su 100mila abitanti per le donne, contro i 23,3 e i 21. Negli uomini si sale al 67,3, dato però in questo caso inferiore al 74 nazionale. Nel caso del carcinoma alla mammella nelle donne, la municipalità presa in esame mostra un incidenza di 116,4 contro il 110 dell'Italia. Considerando tutte le tipologie di tumori, Bagnoli-Fuorigrotta ha un'incidenza per le donne di 351,7 contro il 332 dell'Italia, mentre per gli uomini di 419,2 a fronte del 459 del resto del Paese.

Anche il dato definito della “prevalenza”, ossia il periodo che intercorre tra l'insorgenza del tumore e la morte, è poco confortante. Esaminando i carcinomi, nella X Municipalità si attesta su un tasso di 2.358,6 su 100mila abitanti maschi, di gran lunga inferiore al 3.104,2 dell'Italia. Per le donne si va da un 2.045 in linea con gli altri quartieri partenopei, al 2.794 nazionale. Tumori quindi più aggressivi che altrove, dato il minor lasso di tempo che intercorre tra la diagnosi e lo stato terminale.

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