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Maturità, la prima prova nelle scuole di Bagnoli e Fuorigrotta

Il primo giorno della maturità è alle spalle: i ragazzi delle scuole di Bagnoli e Fuorigrotta commentano la loro mattinata. Finalmente qualche sorriso, con un po' di preoccupazione per seconda prova di domani

Boccioni, Console, Gentileschi, Labriola, Nitti, Minniti, Righi, Vittorio Emanuele. La mattina dopo la “notte prima degli esami” è passata anche per i maturandi della X Municipalità: escono dalle scuole alla spicciolata, sollevati di aver messo alle spalle la prima lunga giornata del loro prova di maturità. L'ansia e la tensione della vigilia lasciano spazio finalmente a qualche sorriso. Si riuniscono nei cortili, in piccoli gruppi: ci si confronta, si scherza su quanto scritto, sulle tracce. “L'infinito viaggiare, ho scelto il testo di Claudio Magris. Mi andava di parlare dei ritardi della Cumana”, ironizza qualcuno.

Mario, del Labriola, ci spiega che ha scritto l'articolo di giornale sul tema 'Stato, mercato e democrazia': “Era l'argomento che mi affascinava di più, rispecchia i miei interessi. Ho scritto un articolo di opinione, spiegando il mio punto di vista”. Carla, del Nitti, ha invece analizzato il testo di Magris: “Mai letto prima, né era nel nostro programma. Però non mi è sembrato difficile, anzi era molto interessante l'idea di parlare di ciò che è oltre confine, dall'altro capo del viaggio”.

Maturità 2013 © E. D. Esposito/NapoliToday


Difficile trovare qualcuno che non abbia passato quasi in bianco la notte scorsa. Così come pare che la preoccupazione, quella vera, sia per tutti volta più che altro alla prova di domani. Marco del Righi ci spiega che porterà Fisica Ambientale: “Un argomento difficile, difficilissimo. Appena a casa mi rimetto subito a studiare”. Anche Federica del Gentileschi teme la seconda prova: “Quest'anno abbiamo dovuto indicare in anticipo la lingua del nostro esame, mentre fino all'anno scorso si poteva arrivare lì e scegliere il testo più facile, in qualsiasi lingua fosse. Bella fregatura insomma”. Ma manca ancora qualche ora, per riposare, studiare, godersi – non molto consapevolmente, in verità – un altro pomeriggio di quelli su cui si tornerà a parlare, con gli amici, anche tra anni.

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